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Angelo Massaro, condannato per omicidio per una parola fraintesa: libero dopo 21 anni

di Maria Elena Perrero |23 Febbraio 2017 14:58

TARANTO – Condannato per un omicidio, ma era innocente. Liberato dopo vent’anni di carcere. E’ la storia di Angelo Massaro, 51 anni, di Fragagnano (Taranto), che ha passato quasi metà della propria vita dietro le sbarre, accusato di aver ucciso Lorenzo Fersurella il 22 ottobre del 1995.

L’imputato era stato condannato in via definitiva a 24 anni di carcere (diventati 30 per cumulo di pena, comprensivo di una condanna a 11 anni per associazione finalizzata allo spaccio di droga), ma poi era stata disposta la revisione del processo sulla base delle indagini difensive svolte dal legale.

Massaro è stato scarcerato mercoledì 22 febbraio, dopo la sentenza. Il legale ha dimostrato che era stato condannato per una parola equivocata. “A una settimana dall’omicidio, parlando con la moglie, aveva detto, in dialetto, ‘tengo stu muert’, ma in realtà voleva intendere ‘muers’, cioè un materiale ingombrante attaccata al gancio di un autovettura e che stava trainando. Poi ho trovato un certificato da cui risultava che il mio assistito si trovava al Sert quando sparì Fersurella. Insomma, tutta una serie di elementi che non erano stati presi in considerazione. Sono contento per essere riuscito a dimostrare l’innocenza di una persona ed è una grande soddisfazione per lui, per la sua famiglia e per quello che è stato fatto”.

Adesso Massaro è tornato libero, ma quella libertà gli fa paura: “E’ ancora a Catanzaro, ha raccontato il suo avvocato. Mi ha chiamato poco fa e si sente un po’ spaesato. Non è facile dopo 21 anni sempre in una cella vedere le macchine, il bar, la strada. Il mondo è cambiato. Gli gira la testa, ha paura. E’ veramente spaesato. Penso che tornerà a Fragagnano. I suoi figli ora sono maggiorenni. Quando fu arrestato il secondogenito aveva appena 45 giorni. Questa una storia molto particolare”.

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