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Aversa: finanziere Francesco Nasta arrestato, coca spariva..

di Alberto Francavilla |22 Febbraio 2016 12:37

Aversa: finanziere Francesco Nasta arrestato, coca spariva.. (foto di repertorio Lapresse)

CASERTA – Un finanziere morì per overdose, e ora un suo collega è finito agli arresti domiciliari perché accusato di aver sottratto droga dalla caserma. Scrive l’Ansa che Francesco Nasta è finito ai domiciliari perché si sarebbe appropriato di circa 4 kg di cocaina depositata presso la caserma della Guardia di Finanza di Aversa (in provincia di Caserta) in cui prestava servizio come ufficiale. L’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, falso ideologico e peculato nella forma prevista dal codice penale militare.

L’indagine, continua l’Ansa, è partita dalla morte di un altro finanziere in servizio ad Aversa, il tenente Felice Stringile, che aveva sostituito proprio Nasta nel 2012 quando questi era stato trasferito. Stringile fu trovato cadavere all’interno del proprio alloggio in caserma nel febbraio 2013, e l’autopsia e gli esami tossicologici appurarono che la morte era sopraggiunta per overdose; la droga, emerse, era stata prelevata proprio dai locali della caserma.

I finanzieri del Comando provinciale di Caserta, che come sottolineato dalla Procura hanno attivamente collaborato alla indagine, insieme ai carabinieri del Gruppo di Aversa, hanno così iniziato ad indagare sui “prelievi illeciti” di droga all’interno della caserma aversana, scoprendo all’interno di una cassaforte contenente reperti sequestrati un cartone che avrebbe dovuto contenere, così come indicato, circa 4 kg di cocaina sequestrati qualche anno prima dalla Guardia di Finanza di Como nel corso di un’operazione che aveva portato all’arresto nel Casertano di alcuni corrieri. Ma della coca non c’era alcuna traccia, i sigilli inoltre erano stati manomessi e al posto della coca c’era del das, riviste e altri oggetti.

Gli inquirenti, scrive ancora l’Ansa hanno così individuato l’ufficiale responsabile della cassaforte, che era il maggiore Nasta, che tra il 2010 e il 2012 ricopriva ad Aversa il ruolo di Comandante del Nucleo Operativo di Pronto Impiego. Determinante per la contestazione a Nasta è la relazione che l’ufficiale inviò al Comando Provinciale della Finanza di Caserta il 19 gennaio 2012 in cui stilava un elenco dettagliato di tutti i reperti custoditi nella caserma di Aversa al 31 dicembre 2011; nell’elenco mancava proprio il cartone con i 4 kg di coca, che però compariva nell’elenco inviato al Comando l’anno precedente. Nasta inoltre, nel passaggio di consegne con Stringile, non riferì a questi la presenza del cartone con la coca.

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