I file del computer di Brenda sono stati recuperati, ma il telefonino è sparito. Se il trans coinvolto nello scandalo Marrazzo è stato “eliminato” quel palmare Samsung e il pc potrebbero contenere degli indizi importanti: video, foto, messaggi che se un assassino c’è, lo hanno indotto ad ammazzare il viado. Poche ore prima di morire Brenda è stata con lo stesso cliente, per ben due volte: la prima intorno a mezzanotte e la seconda verso le due, poi è tornata a casa. Quell’uomo con il furgone bianco di cui il trans morto ha parlato all’amica China che ruolo ha nella vicenda? Ha pagato 400 euro per due prestazioni. Forse troppo, perché?
Il dubbio sull’incendio divampato nell’abitazione in via Due Ponti a Roma resta: l’autopsia ha stabilito che Brenda è morta per asfissia da fumo, sul suo corpo non c’erano segni di violenza, nel sangue tracce di alcol e tranquillanti, il Minias. Nella sua abitazione gli investigatori hanno trovato alcune confezioni del medicinale e sembra che il trans ne facesse un uso esagerato per riuscire ad addormentarsi: 50 gocce al giorno, il doppio delle normali dosi.
China, transessuale amica e compagna di Brenda, ha parlato del Samsung scomparso, ma gli agenti hanno trovato il cellulare Nokia che il viado morto aveva comprato dopo che le era stato rubato il telefonino durante la rapina dell’8 novembre. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e i suoi uomini insistono sull’ipotesi dell’omicidio, ma i nodi da sciogliere sono tanti. Secondo i trans vicini a Brenda nel suo appartamento manca una candela, che potrebbe essere stata usata per appiccare l’incendio. Per il resto non è stato rinvenuto nessuna sigaretta o liquido infiammabile.
La porta principale, un cancelletto arancione, era chiuso quando sono arrivati i vigili del fuoco poco dopo la morte di Brenda. C’è un altro ingresso all’appartamento del viado, è una porta-finestra, ma gli agenti hanno trovato davanti numerosi mobili che avrebbero comunque impedito l’accesso anche a un eventuale assassino.