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Casa esplosa con due vittime: Ikea Italia trascinata in tribunale

di Warsamé Dini Casali |29 Settembre 2016 11:14

Casa esplosa con due vittime: Ikea Italia trascinata in tribunale

ROMA – Casa esplosa con due vittime: Ikea Italia trascinata in tribunale. Non è come quando Ikea Usa ha dovuto ritirare 29 milioni di cassettiere dopo che sono morti tre bambini travolti dai piani ribaltabili: però, ugualmente, a Trieste Ikea Italia è stata citata in giudizio per rispendere della responsabilità dell’esplosione di un appartamento un anno e mezzo fa in cui persero la vita due anziani, la 86enne Marcella Flego e suo fratello Aldo.

L’esplosione in Via Baiamonti fu causata da una fuga di gas durante i lavori di montaggio dei mobili della cucina acquistati da Ikea. Che offre il servizio ma lo fa – è stato questo il caso – attraverso un giro di appalti e subappalti in cui alla fine, a toccare, come non avrebbe dovuto, i tubi del gas, è stato il tecnico di una ditta senza alcun requisito o licenza. In effetti, per i danni il Pm ha chiesto la pena di due anni e 4 mesi per Davide Mozina (idraulico dipendente della Astec), un anno e quattro mesi per il capo tecnico della stessa azienda, Dario Visentin e un anno e quattro mesi anche per il presidente della Astec, Giovanni Zoccarato e Enrico Rubiero, rappresentante della Installo.

Per loro valgono le accuse gravi di omicidio e disastro colposo. A loro si aggiunge, è questa la novità, il rappresentante legale di Ikea Italia Retail Srl.: la famiglia ha presentato in Tribunale civile la comparsa di costituzione e la contestuale istanza di chiamata di terzi, affinché anche Ikea “venga condannata all’integrale risarcimento del danno”. Preoccupante il balletto di appalti e subappalti descritto da Il Gazzettino.it.

L’ordine di servizio parte da Ikea Italia, che incarica del “montaggio articolo con slaccio e allaccio” la Blg Logistics Solutions Italia srl di Milano. Quest’ultima, in forza di un contratto di “subappalto per trasporto, smontaggio e montaggio”, a sua volta “gira” l’incarico alla società cooperativa “La Sfinge”, con sede legale a Roma. Per la parte impiantistica, invece, procede la Installo di Rovigo, che però affida a un’altra impresa, la triestina Astec, il compito di provvedere alle operazioni relative alle disconnessioni degli impianti elettrico, idrico e del gas dal piano cottura e dal lavello che dovevano essere sostituiti, per poi provvedere al ri-allacciamento una volta montati i nuovi piani Ikea. (E. B., Il Gazzettino.it)

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