Caso Marrazzo: condannati tutti i 4 carabinieri del ricatto trans

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2018 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA
Trans: condannati i 4 carabinieri del presunto ricatto a Piero Marrazzo

Trans: condannati i 4 carabinieri del presunto ricatto a Piero Marrazzo

ROMA – Tutti condannati i quattro carabinieri coinvolti nella vicenda che risale al 2009 sul caso dell’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ripreso in un video mentre era in compagnia di un trans. Condannati a 10 anni Nicola Testini e Carlo Tagliente. Per i loro altri due colleghi, Luciano Simeone e Antonio Tamburrino, condanna a 6 anni e 6 mesi e 3 anni. Prescritte le accuse per il trans Natali, difeso dall’avvocato Antonio Buttazzo. 

Concussione, rapina, violazione della legge degli stupefacenti e ricettazione i reati che hanno “resistito” alla mannaia della prescrizione. I giudici hanno assolto dall’accusa di associazione a delinquere Testini, Tagliente e Simeone mentre hanno riconosciuto prescritte le accuse al trans Natali legate alla detenzione di sostanze stupefacenti. Sono quindi stati assolti dall’accusa di associazione per delinquere con la formula “perché il fatto non sussiste” ma è stato loro riconosciuto il reato di concorso in concussione ai danni di Marrazzo. Una accusa legata ai tre assegni, per un valore complessivo di 20 mila euro, che l’ex presidente della Regione fu costretto a consegnare. L’accusa di rapina è legata ai cinque mila euro sottratti in parte a Marrazzo e in parte al trans Natali. Ai tre è contestata pure un’altra rapina ai danni di un altro trans, privato di un cellulare e di un orologio, oggetti sottratti durante una perquisizione in casa. A Tagliente e Testini contestata anche la violazione della legge sugli stupefacenti mentre al solo Tamburrino è stato attribuito il reato di ricettazione del video in cui Marrazzo è in compagnia del trans Natali.

Era il 3 luglio del 2009: l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, venne filmato in compagnia del trans Jose Alexandre Vidal Silva, conosciuto come Natalì, nel corso di un blitz in un appartamento in via Gradoli, a Roma. Testini, Simeone e Tagliente rispondono del presunto ricatto. Tamburrino, invece, è accusato di  aver preso in consegna e custodito il video che ritraeva l’incontro tra Marrazzo e la trans Natalì. Il pusher Gianguarino Cafasso, l’uomo che aveva fornito la cocaina per il governatore e avvisato i carabinieri del festino, fu trovato morto per una overdose sospetta nel settembre del 2009.

Piero Marrazzo ha atteso nove anni questa pronuncia che accogliamo con soddisfazione”. Così il legale dell’ex presidente della Regione Lazio, l’avvocato Luca Petrucci commenta la decisione della nona sezione penale di Roma che ha condannato 4 carabinieri. “La sentenza – ha osservato il legale – riconosce in pieno la colpevolezza degli imputati che, disonorando la propria divisa, si sono resi responsabili di un ignobile sopruso e di un vile ricatto criminale. Anche in questo momento da uomo delle Istituzioni, da giornalista del servizio pubblico e, soprattutto, da cittadino perbene, Piero Marrazzo tiene a ribadire la propria massima considerazione nell’Arma dei carabinieri che è, insieme a lui, la vittima principale dei crimini commessi da questo manipolo di mele marce“.