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Castelfranco Veneto, chiude l’edicola della stazione dopo 50 anni: “Affitto troppo alto”

di Daniela Lauria |5 Aprile 2017 12:09

Castelfranco Veneto, chiude l’edicola della stazione dopo 50 anni: “Affitto troppo alto”

TREVISO – Da più di 50 anni è la “memoria storica” della Stazione di Castelfranco Veneto. Luciano Albio che dagli anni Sessanta manda avanti l’edicola lasciatagli in eredità dal padre è costretto a chiudere. Troppo alto l’affitto che le Ferrovie dello Stato gli chiedono e lui che è ormai un’istituzione e il punto di riferimento di pendolari e viaggiatori, tirerà giù la sua ultima saracinesca venerdì 7 aprile.

Alla Tribuna di Treviso, l’uomo spiega che ogni tentativo di ottenere un canone più ragionevole dalle Ferrovie, è andato fallito.

«La mia vita è stata qui, ma ormai non si può lavorare per cinquanta euro al giorno. Il commercio dei giornali è cambiato: guardi, anni fa al lunedì mattina andavano letteralmente bruciate le oltre sessanta copie del maggior quotidiano sportivo. L’altro lunedì su 17 copie ne ho rese sei», racconta. Effetto internet, in gran parte, dovuto al fatto che ormai si può leggere il giornale on line su tablet e smartphone, anche in treno. Albio ha assistito a tutti i cambiamenti avvenuti nello scalo ferroviario, ma visto l’ampio orario di apertura era diventato un punto di riferimento per tutta la città. E ha conosciuto anche persone curiose: come la coppia che ogni domenica pomeriggio veniva qui a comprare il giornale da… Bassano: «Glielo avrò chiesto decine di volte perché lo facevano, visto che da Bassano a Castelfranco non mancano le edicole, mi hanno sempre risposto che si trovavano bene da me».

Al di là dei ricavi, quello che più ha lasciato l’amaro in bocca ad Albio è stata la caparbietà da parte di chi gestisce gli spazi commerciali della stazione, dopo tanti anni di onorato servizio: «Non c’è stato verso di venirci incontro, anche alla luce del rischio di impresa che è tutto sulle nostre spalle: quando c’è sciopero dei treni, chi ci ripaga dei mancati introiti? Siamo sempre stati corretti: in oltre mezzo secolo non abbiamo mai ricevuto un rilievo. Essendo all’interno di una stazione dovevamo obbligatoriamente osservare precise regole da servizio pubblico». Il futuro dell’edicola è ora quanto mai incerto se le condizioni rimarranno invariate: «Noi ce ne andiamo, ma sarei disposto a cedere quasi gratis la licenza se qualcuno volesse continuare».

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