“Tutta la situazione è anomala, strana. Tra l’altro quando c’è stata la prima intrusione era domenica, un giorno in cui la casa è abitualmente frequentata da parenti e amici. Invece proprio quella domenica io e Adriano eravamo soli […] Voglio precisare che gli sconosciuti non hanno scavalcato il cancello di ingresso ma sono penetrati dalla cancellata laterale, lontana dall’entrata. La rottura del vetro della macchina è stata fatta con un bastone pesante, che aveva da una parte un grosso chiodo e dall’altra una punta, ed è stato lasciato vicino alla macchina”. (Corriere della Sera)
Almeno sei incursori: cosa vogliono? Ovvio che la paura più grande riguarda la possibilità concreta che un gruppo organizzato abbia preso di mira la villa per compiere rapine. Ma tre scorrerie in breve tempo, finora hanno avuto la sola conseguenza di aumentare il livello di guardia del personale di sorveglianza, se contavano sull’effetto sorpresa sembra una strategia deficitaria. Il grosso bastone con chiodo e punta alle estremità lasciato vicino all’automobile oggetto di effrazione era solo uno strumento di scasso o nascondeva un messaggio di minaccia?
Giustamente oggi Claudia Mori ha citato la grande popolarità del marito per giustificarne lo sfogo sul blog: un modo efficace per accendere un riflettore sul problema più generale della sicurezza. Ma, la sua popolarità può essere letta anche come megafono, amplificatore naturale per chiunque abbia in mente azioni dimostrative che ambiscano al gesto eclatante.
Indagini su tre episodi. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza non sono ancora state consegnate. Due tentativi di intrusione nel parco della villa sulla collina di Galbiate (Lecco) sarebbero stati sventati dalla sicurezza interna. Il terzo episodio riguarda la rottura del finestrino dell’auto di Claudia Mori. Dall’auto non sarebbe stato rubato nulla.