X

Claudio Scajola, soldi latitanza Matacena anche da conto corrente Camera

di admin |12 Maggio 2014 11:35

Amedeo Matacena e Chiara Rizzochiara rizz

ROMA – I soldi che garantivano ad Amedeo Matacena la latitanza sarebbero arrivati anche da un conto corrente della Camera dei deputati. Una circostanza che emerge da un’intercettazione tra Claudio Scajola e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, che è stata arrestata a Nizza l’11 maggio.

La Rizzo, arrestata all’aeroporto di Nizza, secondo gli inquirenti non stava rientrando in Italia, ma stava preparando la fuga del marito latitante da Dubai, dove le autorità italiane ne hanno chiesto l’estrazione, al Libano, scrive Repubblica:

“La famiglia di Matacena, secondo l’interpretazione degli uomini della Dia che hanno condotto l’inchiesta Breakfast, è da tempo alla ricerca di appoggi che ne possano favorire il trasferimento dalla sua attuale residenza di Dubai – giudicata ormai poco sicura dopo la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane – al Libano. Sfruttando proprio la sua assidua frequentazione con l’ex ministro, secondo gli inquirenti, la Rizzo stava preparando il trasferimento del marito – dal quale si stava fittiziamente separando – in Libano, dove avrebbe dovuto trovare appoggi politici in grado di evitargli l’estradizione in Italia”.

Proprio parlando del trasferimento da Dubai al Libano, ecco che il particolare del conto corrente esce fuori nell’intercettazione del 5 febbraio:

“Servono soldi per organizzare l’operazione e Scajola chiede a Chiara Rizzo “se Amedeo ha un conto corrente presso la tesoreria della Camera”. La donna risponde di sì “in quanto l’ultima volta ha pagato versando ad Amedeo là”.

L’intercettazione prosegue con Scajola che

“dice che è perfetto in quanto risolveranno tutto in questo modo… Se lui ha fatto una comunicazione alla Camera”. Chiara Rizzo interrompe Scajola dicendo “che la comunicazione l’aveva già fatta e avevano fatto la doppia firma con Lei”. Scajola dice allora alla donna di portargli una documentazione che lo attesti, impegnandosi “a risolvere tutto”.

Al momento i documenti di Scajola sono stati sequestrati e i beni di Matacena bloccati:

“I flussi finanzieri di Matacena sono ora bloccati, perché contestualmente all’esecuzione degli arresti disposti dalla Dda di Reggio Calabria giovedì scorso, gli uomini della Dia hanno bloccato beni per 50 milioni di euro, individuati, secondo le accuse, sotto la copertura di società di comodo formalmente intestate a personaggi strettamente legati all’ex parlamentare”.

Scelti per te