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Coronavirus, il ministero della Difesa invia a Bergamo 20 medici militari

di redazione Blitz |15 Marzo 2020 17:26

Coronavirus, il ministero della Difesa invia a Bergamo 20 medici militari (foto Ansa)

Coronavirus, il ministero della Difesa invia a Bergamo 20 medici militari (foto Ansa)

ROMA  –  Dalla serata di oggi, domenica 15 marzo, venti medici militari arriveranno a Bergamo per dare supporto all’ospedale papa Giovanni XXIII in piena emergenza coronavirus. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

L’immediato invio è stato possibile grazie allo stretto e tempestivo coordinamento con lo Stato Maggiore della Difesa che ha individuato, tra le Forze Armate, il personale militare sanitario.  

“Altri 20 medici militari stanno partendo per Bergamo. Per dare supporto ai colleghi civili, medici, infermieri e personale sanitario che lavorano senza sosta. Lavoriamo insieme per il Paese, dove ogni singolo italiano sta facendo la sua parte. La Difesa italiana – fa sapere Guerini – è a disposizione con uomini e mezzi per fronteggiare insieme l’emergenza e la richiesta di quel territorio in sofferenza necessitava di una risposta immediata”.

La decisione di Guerini arriva a seguito della richiesta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel pomeriggio di oggi il premier ha infatti sentito telefonicamente il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Maria Beatrice Stasi, che aveva rappresentato la tempestiva necessità di potenziare il personale e le attrezzature dell’ospedale per far fronte all’emergenza.

Coronavirus, l’ospedale di Bergamo vicino al collasso

La situazione all’ospedale di Bergamo è ormai vicina al collasso. “Se il trend dell’epidemia da SarsCov2 continuerà con questo ritmo, Bergamo reggerà ancora per pochissimo: gli ospedali sono saturi ed anche i posti in Regione Lombardia si stanno esaurendo”: è la testimonianza di Ivano Riva, anestesista e rianimatore all’Ospedale Giovanni XXIII e vice presidente dell’Associazione degli anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Aaroi-Emac Lombardia.

Ormai, afferma, “intubiamo in Terapia intensiva anche più di sette persone al giorno e lavoriamo senza sosta, con in media un turno di riposo ogni 14 giorni”. (Fonte: Ansa)

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