ROMA – Nel quartiere bolognese della Bolognina, cìè un intero palazzo in sciopero dell’affitto.
Il motivo è ovviamente legato all’emergenza coronavirus e alla conseguente perdita di lavoro.
Maria Elena Scavariello, collaboratrice dello studio legale che segue la vicenda nonché uno dei 50 inquilini dello stabile in Via Serlio, a Repubblica spiega: “Dal primo aprile siamo in sciopero dell’affitto, abbiamo chiesto alla società una sospensione del canone di locazione per i mesi dell’emergenza”.
“Ci hanno risposto che potevano effettuare una riduzione momentanea del 50% che poi avremmo dovuto restituire finito il periodo di emergenza, ma secondo noi questa non è una sospensione”.
La palazzina è di proprietà di una società immobiliare con sede a Roma.
Repubblica ha provato a contattarla senza ottenere risposte. Nel palazzo vivono tanti giovani rpecari spiega la Scavariello. “Questo è un palazzo in cui vivono tanti giovani precari: c’è chi lavora nei call center, possessori di partite iva, insegnanti precari, tutti rimasti colpiti dall’emergenza economica”.
Carolina Del Mistro vive nello stabile e fa la tatuatrice. Il suo studio è chiuso e lei non ha ricevuto nemmeno i 600 euro che le spetterebbero dato che ha la partita iva. “Come faccio a pagare l’affitto?” si chiede la donna.
Un altro inquilino è Michael Petrolini, regista e videomaker che sta realizzando un documentario sulla vicenda: “Mi sono saltati tutti i lavori che dovevo realizzare a causa dell’emergenza sanitaria e quindi ho preferito utilizzare i soldi del canone di locazione per mangiare e sopravvivere”.
Il gruppo ha fondato la pagina Facebook “RentStrike Bologna” con cui portano avanti la loro battaglia (fonte: Repubblica, Facebook).