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Eternit: da giudici di Torino taglio netto a testimoni e consulenti

di luiss_vcontursi |12 Aprile 2010 11:41

Un drastico taglio ai testimoni e consulenti tecnici al maxi processo Eternit è stato effettuato dal tribunale di Torino.

Accusa, difesa, responsabili civili e parti civili avevano chiesto in totale 9.841 audizioni e, considerando doppioni e sovrapposizioni, questo avrebbe comportato la convocazione in aula di almeno 4.500 persone.

I giudici, non senza sottolineare che in questo modo la causa non si sarebbe potuta svolgere “in tempi accettabili”, all’ udienza di oggi, con una ordinanza, hanno ridotto a 2 i testimoni e i consulenti tecnici per ciascun argomento di prova proposto; inoltre hanno respinto la richiesta della difesa di sentire una per una tutte le circa 6 mila parti lese.

Il primo testimone del maxi-processo è stata una consulente della Procura, Elena Fizzotti. La donna, libera professionista esperta in informatica, ha ricostruito, attraverso grafici e planimetrie, la storia pluridecennale di due stabilimenti italiani della multinazionale dell’amianto, quelli di Cavagnolo (Torino) e Casale Monferrato (Alessandria).

La causa, che riguarda due imputati di disastro doloso, sei responsabili civili e 6.329 parti civili, tratta le migliaia di morti e di malattie provocate dall’amianto lavorato in quattro filiali italiane dell’Eternit.

Nell’ultima settimana c’é stato un nuovo decesso: un uomo che si era già costituito parte civile (il suo posto è stato preso dagli eredi) con l’avvocato Luigi Lamacchia. Dalla prossima udienza il processo non sarà più trasmesso in diretta su internet: il problema, sollevato dall’avvocato difensore Cesare Zaccone, è che le persone chiamate a testimoniare non possono, in base alla procedura, sapere in anticipo quello che succede in aula.

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