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Firenze, 13enne nato senza orecchie: i chirurghi del Meyer le ricostruiscono in 3D

di redazione Blitz |22 Ottobre 2019 12:36

L'orecchio ricostruito in 3D dai chirurghi del Meyer di Firenze (Foto Ansa)

L’orecchio ricostruito in 3D dai chirurghi del Meyer di Firenze (Foto Ansa)

FIRENZE – Era nato senza entrambi i padiglioni auricolari: ora Marco (nome di fantasia) paziente toscano di 13 anni, ha ottenuto il suo primo orecchio grazie alla stampa in 3D. I chirurghi dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze lo hanno ricostruito da zero prendendo a modello quello della sua mamma e glielo hanno attaccato. 

Marco era affetto da microtia, una malformazione congenita rara che colpisce 5 bambini su 10 mila e porta al mancato sviluppo dell’orecchio esterno. Il team di chirurghi, capitanato dal dott. Flavio Facchini è stato in grado di ricostruire il padiglione auricolare prelevando porzioni di cartilagine costale dallo stesso bimbo e dando ad esse la forma di un orecchio grazie ai modelli stampati in 3D. 

E’ il primo intervento in Italia che si avvale di questa tecnologia e per arrivare alla sala operatoria è stata necessaria una lunga fase di preparazione. La forma esatta delle cartilagini del bambino con le quali ricostruire l’orecchio è stata innanzitutto acquisita mediante Tac. A quel punto, grazie ad un software di ultima generazione, è stata stampata in 3D una copia delle cartilagini: da questo modello tridimensionale si è potuta vedere al millimetro la porzione di cartilagini da prelevare. Per definire poi con la massima precisione possibile che forma avrebbe avuto l’orecchio “naturale” del bambino, è stato preso a modello quello della mamma: grazie a scansioni 3D, il team ne ha riprodotto il modello tridimensionale.

L’orecchio è stato stampato in tutte le sue parti e, una volta in sala, è stato fondamentale per plasmare le cartilagini ottenendo un orecchio esteticamente uguale a quello vero. Grazie alla tecnologia utilizzata, l’intero intervento è stato simulato più volte dal team dell’ospedale pediatrico fiorentino: questo ha consentito di affinare la tecnica, arrivando a un risultato di grande precisione riducendo anche i tempi di esecuzione (6 ore) e la relativa anestesia.

Marco, che è affetto da microtia bilaterale, tra qualche mese, verrà sottoposto ad un secondo intervento per ricostruire con la stessa tecnica anche il secondo orecchio. “Per un bambino con una malformazione che era così evidente, il recupero estetico acquista una grande valenza psicologica e sociale – ha detto il capo dell’equipe chirurgica Flavio Facchini, specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – lui non aveva problemi di udito, ma la malformazione gli creava grande disagio”.

Con lui, in sala erano presenti alcuni gli ingegneri del laboratorio T3Ddy, un’eccellenza che nasce dall’incontro fra Meyer e Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze che ha l’obiettivo di applicare tecnologie 3D altamente innovative nella pratica clinica.

Fonti: Ansa, Agi

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