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Fiumicino: da gennaio il caos bagagli. Chiude l’impianto di smistamento

di Daniela Lauria |21 Dicembre 2011 9:45

ROMA –  Lo smistamento bagagli inaugurato un anno fa a Fiumicino da gennaio verrà chiuso. Un euro e 87 centesimi il costo a valigia che aveva risolto l’emergenza e che le compagnie aeree non vogliono pagare: considerano la tariffa fissata da Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo capitolino, un balzello iniquo e indebito.

Dinanzi al costante rifiuto di pagamento Adr è passata alle maniere forti e ha annunciato che dal primo gennaio prossimo il NET6000, questo il nome dell’impianto, cesserà di funzionare. L’ avveniristica piattaforma tecnologica, tra le più grandi in Europa, è stata inaugurata nel luglio 2010 ed è costata 21 milioni di euro. E’ capace di smistare 6 mila bagagli in un’ora e si sviluppa su 7 mila metri quadrati. Ammonta a 3 milioni di euro il credito che la società Adr vanta nei confronti delle compagnie che si sono rifiutate di pagare il servizio.

Alitalia, tra le compagnie sul piede di guerra, ha presentato un ricorso contro il provvedimento che fissa la tariffa per l’utilizzo del servizio a 1,87 centesimi, attraverso l’Ibar, associazione a cui aderiscono le compagnie operanti in Italia. Sulla vicenda è poi intervenuta l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che aveva raccomandato alle compagnie di pagare la tariffa in attesa di conoscere l’esito del ricorso.

Dopo l’annuncio minaccioso di Adr le compagnie si sono allertate e hanno bollato la decisione come “irresponsabile”. L’Ibar in una nota ammonisce: “Non si possono costringere i passeggeri a subire pesanti disagi a causa di disaccordi amministrativi con le compagnie aeree”. E aggiunge: “A maggio scorso Enac ha approvato l’importo di 1,87 centesimi dopo aver consultato Adr ma non le compagnie, in base a calcoli elaborati da Adr e mai rivelati alle compagnie”.

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