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Giorgia Meloni e Fdi rischiano in causa milionaria per poster su gay

di Emiliano Condò |22 Dicembre 2016 17:35

Giorgia Meloni e Fdi rischiano in causa milionaria per poster su gay

BOLOGNA  – Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia nei guai per una foto utilizzata in un manifesto. Foto che era protetta da copyright.   Una causa “di livello internazionale” promossa da GayLex – studio che vede coinvolti legali e attivisti per la tutela dei diritti Lgbt – in cui vengono “citati in giudizio Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni per aver rubato la foto di una coppia di canadesi”, due uomini con in braccio il loro neonato, “per farne un manifesto omofobo”. Ad annunciarlo è l’avvocato e giurista Cathy La Torre che dedica alla vicenda anche un post sulla sua pagina Facebook.

“Fratelli d’Italia – spiega raggiunta al telefono – ha usato tre volte, in tre diverse occasioni foto protette da copyright prese da altre campagne” per sostenerne di proprie dal taglio “omofobo”. In una “hanno rubato uno scatto di questi nostri assistiti, coperto da copyright: uno scatto, fatto da un fotografo per una campagna sulla omogenitorialità, cui i due avevano dato il loro assenso. Due anni dopo – puntualizza La Torre – questo scatto è comparso su dei manifesti proprio contro l’omogenitorialiatà.

I due canadesi lo sono venuti a sapere da un loro parente in Italia che li ha avvertiti di aver visto la loro fotografia su uno dei cartelloni di Fratelli d’Italia a sostegno di una campagna contro l’omogenitorialità violando il copyright e una serie di diritti della personalità”. Quindi, argomenta il legale, “abbiamo citato adesso, davanti al tribunale di Roma”, il movimento guidato da Meloni, “non in sede penale ma nell’ambito della lesione del copyright e di diritti della personalità, a partire dal diritto all’immagine, al decoro, alla dignità. Ci vedremo tra una novantina di giorni in Tribunale. A noi – prosegue La Torre – pareva doveroso: oltre a ledere diritti della personalità, è assurdo, ridicolo, grottesco rubare una foto di una famiglia omogenitoriale per una campagna contraria ad essa”. Infine, la causa “pro bono – osserva il legale – è stata finanziata dal basso con una campagna di finanziamento lanciata un paio di settimane fa. Siamo onorati di rappresentare Frankie, BJ e il piccolo Milo – si legge al riguardo sul post scritto su Facebook – e vi siamo grati per aver finanziato dal basso questa azione legale con il vostro commovente contributo! Il regalo di Natale di GayLex per tutti noi – conclude -: una bella battaglia contro l’omofobia”. 

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