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Immigrati, non c’è più posto. Regioni non ne vogliono più. Verso maxi tendopoli

di Gianluca Pace |15 Aprile 2015 12:09

Immigrati, non c’è più posto. Regioni non li vogliono più. Verso tendopoli nelle caserme

ROMA – Ieri il Corriere della Sera titolava in prima pagina: “Non c’è più posto”. Oggi La Stampa apre la sua prima pagina con il titolo “Le Regioni non ne vogliono più”. Non solo la Lombardia e il Veneto a guida leghista, anche il Piemonte denuncia una situazione di pieno nelle possibilità di accoglienza.

“Basta è una operazione di sostanziale fiancheggiamento dei trafficanti di uomini” dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. Stessa linea quella del governatore della Lombardia, Roberto Maroni: “Ci troviamo a dover ricevere clandestini che vengono messi dalle prefetture in giro, senza essere coinvolti e costringendo i sindaci a fare quello che non vogliono”.

Anche Francesca Basile, coordinatrice della Croce rossa in Piemonte, avverte: “Torino ha già accolto migliaia di profughi e le strutture saranno esaurite per mesi. Il problema vero è come agire in prospettiva”.

Però continuano ad arrivare.  La prima ondata prevista sarà di 6.500 centro-africani ma ne sono attesi almeno 10mila nel breve periodo. Nel lungo periodo le previsioni sono spaventose: in Libia sarebbero tra i cinquecentomila e il milione le persone pronte a fuggire dall’avanzata dell’Isis.

Il Viminale sta per giocarsi l’ultima disperata carta: le tendopoli. Da mettere eventualmente nelle caserme. Ma le tendopoli in pochi giorni farebbero presto a trasformarsi in luoghi estremamente difficili da controllare e governare, sia dal punto di vista della sicurezza che dal punto di vista sanitario/logistico.

 

 

 

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