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Inchiesta bus, “Alemanno a cena per appalti”. Lui smentisce ma Procura lo chiama

di Daniela Lauria |17 Novembre 2022 15:16

ROMA – Quella sera a casa di Cola c’era anche Alemanno. O almeno questo è quello che lo stesso consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola, ha raccontato agli inquirenti nell’interrogatorio del 22 febbraio scorso. La cena di cui si parla è quella nel corso della quale presumibilmente si discusse della tangente da 600 mila euro che doveva essere versata per chiudere la commessa per la fornitura di 45 filobus da parte della Breda Menarini, società del gruppo Finmeccanica, destinati al ”Corridoio Laurentina”.

Il sindaco di Roma, da parte sua, ha sempre negato di avere avuto un ruolo nella designazione di quegli appalti e ha categoricamente escluso di aver mai partecipato a cene a casa di Cola. Ma la procura lo ha ora invitato a comparire in merito all’inchiesta. Alemanno non si scompone: ”Essere ascoltato in Procura è una liberazione perché, finalmente, ci sarà la possibilità di confrontarmi con i giudici e chiarire completamente la mia posizione”. Così ha commentato serenamente la notizia, mentre l’ex ad di Ente Eur nonché suo ex braccio destro, Riccardo Mancini, in carcere da lunedì, ha momentaneamente scelto la strada del silenzio.

Lo scorso 22 febbraio Cola aveva messo a verbale che “Nella primavera del 2009 ci fu una cena a casa mia con l’amministratore delegato della Breda Roberto Ceraudo, con Mancini e con Alemanno. Si discusse della tangente da 600 mila euro che doveva essere versata per chiudere l’affare”. Le uniche testimoni di quella cena, che Cola ha indicato agli inquirenti, furono la domestica indiana e la baby sitter polacca.

Alcune settimane fa la Procura ha precisato che il sindaco Alemanno non è indagato nell’inchiesta del pm Paolo Ielo. Resta da appurare chi sta mentendo anche alla luce di quanto scritto dal gip Stefano Aprile, nell’ordinanza di arresto di Mancini. Secondo il giudice Mancini è senz’altro un uomo di Alemanno, “che a lui risponde direttamente e nei confronti del quale è in totale soggezione”. Adesso bisognerà verificare la sua versione dei fatti, così come delle altre due persone citate da Cola.

Alemanno commenta così le ultime notizie: ‘Io con questa vicenda non c’entro nulla e ho la coscienza a posto: se qualcuno ha sbagliato non sono stato io”. ”Ho letto oggi i giornali e mi sembra di essere oggetto di una serie di diffamazioni e calunnie veramente gravi – ha proseguito Alemanno – quindi andando in Procura avrò l’occasione di chiarire la mia posizione senza dover leggere sui giornali diversi atti istruttori”.

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