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Lavitola: “Da Berlusconi 1 milione di € a De Gregorio per passare a Fi”

di luiss_smorgana |9 Maggio 2012 8:47

NAPOLI – Secondo Fiorenza Sarzanini sul ‘Corriere della Sera’ durante un interrogatorio nel carcere di Poggioreale a Napoli il 25 aprile Valter Lavitola avrebbe detto ai magistrati che nel 2006, per “controllare” la commissione Difesa sottraendola al centrosinistra, Silvio Berlusconi “versò un milione di euro al senatore Sergio De Gregorio” e questi passò dall’Idv a Forza Italia. L’episodio, riferisce Lavitola, risale ai giorni immediatamente successivi all’elezione di De Gregorio al Senato nella lista dell’Idv.

A presidente della Commissione, avrebbe affermato il giornalista secondo quanto riporta l’Ansa, ”era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista, di cui non ricordo il nome, ed era uscito anche sui giornali che gran parte, diciamo così, delle Forze Armate erano contrarie a questa cosa”. Nel frattempo, prosegue Lavitola, De Gregorio ”che è uno intraprendente, che mica aspettava me per fare le cose, si era già messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia, dell’epoca, e precisamente, non perché ora è morto, pace all’anima sua, e quindi non puo’ dirlo, con il senatore Comincioli, Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione Difesa… De Gregorio votò con il centro destra e fu eletto presidente alla Commissione Difesa, ed in quel caso sicuramente io, ma ritengo anche il senatore Comincioli, gli creammo un link con il presidente Berlusconi, link che poi fu determinante per il suo passaggio a Forza Italia”.

De Gregorio, avrebbe chiarito Lavitola secondo quanto riporta l’Ansa, votò dunque con il centro destra. Al pm che gli chiede che cosa ottenne in cambio il senatore, Lavitola risponde: ”De Gregorio disse a Berlusconi che lui non intendeva entrare in Forza Italia ma intendeva fare un suo movimento politico soprattutto all’estero, per fare…, eccetera, eccetera, e che aveva ovviamente necessità di sostegno; il presidente gli disse: non ti preoccupare, non ci sono problemi; ma non si entrò nei dettagli”.

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