ANCONA – Tra gli appunti personali trovati su alcuni fogli scritti con una grafia tutta da decifrare, potrebbero celarsi i motivi di un delitto ancora inspiegabile. E’ una delle piste seguite dai carabinieri che indagano sul movente che ha spinto Luca Giustini, 34 anni, ferroviere, a uccidere domenica con cinque coltellate la figlioletta Alessia di 18 mesi a Collemarino.
L’uomo, piantonato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Ancona, è chiuso nel suo mutismo: é ancora in stato di choc, guardato a vista dai medici e in terapia farmacologica. Anche con il suo legale, Nicoletta Pelinga, che lo ha incontrato per pochi minuti, ha farfugliato solo poche parole e confuse. I carabinieri, coordinati dal pm Andrea Laurino, cercheranno di decifrare le frasi scritte da Giustini, in modo incomprensibile, su block notes e due quaderni sequestrati dentro uno zaino nella sua auto.
Il pm disporrà una perizia psichiatrica per accertare se l’uomo fosse incapace di intendere e di volere quando ha ucciso la figlioletta. Non risulta che il ferroviere fosse sotto cura per problemi di natura psicologica: eppure la madre Brunella ha riferito che ultimamente era triste, depresso e piangeva anche poche ore prima del delitto. Sul suo profilo Facebook compaiono inoltre tra i ‘mi piace’ un esperto in psicografia, la scrittura sotto la guida di uno spirito, e un “ricercatore” che registra voci paranormali: altri elementi che gli investigatori stanno vagliando.
Dalla testimonianza della moglie, Sara Bedini, infermiera di 32 anni, non sarebbero invece arrivati spunti utili per spiegare cosa abbia trasformato Giustini, padre anche di un’altra bimba di 4 anni, da genitore affettuoso e premuroso in un killer spietato. La convalida dell’arresto, per omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, dovrebbe svolgersi giovedì. Nel pomeriggio di martedì é arrivato anche il nullaosta per restituire il corpo della bambina ai familiari. Domani potrebbe essere allestita la camera ardente e giovedì potrebbero essere celebrati i funerali.