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Luca Traini: ”Ho sentito alla radio la storia di Pamela Mastropietro, allora ho preso la pistola e ho deciso di ucciderli tutti”

di Gianluca Pace |4 Febbraio 2018 11:12

Luca Traini

Luca Traini

MACERATA- “Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro – ha raccontato nella notte Luca Traini cercando di spiegare il suo folle gesto – ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola. Ho deciso di ucciderli tutti“.

In macchina, una 147 nera, ha sistemato la bandiera tricolore sul vetro posteriore, poi è salito a bordo con la Glock, una tuta mimetica, due caricatori, il porto d’armi nello zainetto, due bottigliette d’acqua e una di tè. Quindi è partito a razzo sulla superstrada numero 77 diretto in città. Ha fatto solo una sosta all’autogrill, pochi chilometri dopo, nella zona industriale di Tolentino. È entrato, ha ordinato un caffè, l’ha bevuto e poi uscendo alla barista ha detto: “Ciao, vado a Macerata a fare una strage”.

Voleva, a suo modo, “vendicare” Pamela. Lui che, come ha raccontato la segretaria provinciale della Lega. aveva avuto in passato una storia d’amore con un’altra ragazza tossicodipendente. E lui, soprattutto, che negli anni ha coltivato un odio verso gli stranieri.

Una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all’estrema destra sono stati sequestrati dai Carabinieri a Tolentino, a casa della madre di Luca Traini.

“Abbiamo cacciato dalla palestra a Luca Traini a ottobre, aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da tempo so che aveva una pistola”. Questo il racconto di  Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys di Tolentino (Macerata) in cui si allenava Traini. Che aggiunge: “”Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha situazione familiare disastrosa, lo conosco da 10 anni almeno”.

 

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