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Catania, madre uccide il figlio di 3 mesi scaraventandolo per terra: “Avevo la mente oscurata”

di Redazione Blitz |3 Dicembre 2018 16:48

Catania, madre uccide il figlio di 3 mesi scaraventandolo per terra: arrestata

Catania, madre uccide il figlio di 3 mesi scaraventandolo per terra: arrestata

CATANIA – Ha ucciso il proprio figlio di 3 mesi scaraventandolo per terra. Con questa accusa una donna di 26 anni è stata arrestata dalla polizia a Catania. “Avevo la mente oscurata” e “non so spiegare cosa è successo”, ma sicuramente “non volevo uccidere mio figlio, non ho mai pensato di ucciderlo” perché “io lo amavo”, ha detto la madre nell’interrogatorio. La donna ha detto di “essersi sentita male” e che la sua intenzione era di “gettarlo sul letto e non per terra”.

Il neonato è morto in ospedale, lo scorso 15 novembre, il giorno dopo il ricovero per le ferite riportate alla testa. La notizia si è appresa solo oggi, dopo che personale del commissariato Borgo Ognina ha eseguito nei confronti della donna un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta della Procura, per omicidio aggravato dall’avere agito contro il discendente.

Il neonato è stato portato nel pronto soccorso del Cannizzaro, dove è stato intubato, e poi trasferito nella rianimazione della Neonatologia del Garibaldi-Nesima, dove è deceduto il giorno dopo il ricovero. In un primo momento la madre aveva riferito che il figlio “si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia a causa di una spinta”.

Successivamente, però, attraverso l’audizione, da parte della Procura e della polizia, di tutti i soggetti intervenuti nell’immediatezza e dei fatti, e della stessa 26enne sentita alla presenza del difensore di fiducia, si accertava che la caduta del bambino non era stata accidentale bensì che era stata la madre dello stesso a scaraventarlo a terra con forza. 

Il fatto è stato commesso in casa della nonna paterna della 26enne che non è sposata e che al figlio aveva dato il proprio cognome. E’ stata lei stessa, rivela il suo legale, l’avvocato Luigo Zinno, a chiamare aiuto. Sono arrivati subito sua nonna, che ha 85 anni, e suo padre e a loro ha detto che il piccolo gli era scivolato dalla mani ed era finito a terra. “Quel giorno stava male – aggiunge il penalista – e aveva chiamato suo padre, che era al lavoro, per dirgli se poteva tornare a casa. La signora aveva avuto un’infanzia dolorosa per la morte della madre, che ha perso quando aveva 11 anni. Quando è rimasta incinta è andata a vivere con la nonna”. Secondo l’avvocato, la 26enne ha sofferto di “una grave forma di depressione post partum, che ha aggravato la sua condizione di persona fragile psicologicamente”. Per questo il padre le aveva fissato degli incontri con specialisti, ma lei non sarebbe andata.

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