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Massimo Giuseppe Bossetti: sequestrati 2 pc, un tablet, 10 telefonini. Si cerca tra le sim

di Gianluca Pace |2 Luglio 2014 15:39

L’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti:

BERGAMO – Due pc, un tablet e dieci telefonini: questo è quello che hanno trovato gli investigatori perquisendo la casa di Giuseppe Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio.

Dieci cellulari ma solo cinque schede telefoniche: una intestata sicuramente a Bossetti, due alla moglie, Marita Comi. Attraverso i cellulari, le Sim e gli agganci alle celle l’accusa intende ricostruire i suoi spostamenti di quel 26 novembre 2010, quando Yara scomparve all’uscita della palestra.

Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori (riportate anche dal Messaggero) Massimo Giuseppe Bossetti chiamò la madre da Chignolo d’Isola, il giorno in cui fu ritrovata Yara.

Bossetti intanto dal carcere continua a ripetere: “Cercate pure, non troverete nulla. Io sono innocente”. Gli investigatori però si aspettano indizi importanti soprattutto dall’esame dei computer: foto, video, acquisti online, contatti, siti frequentati.

Anche l’auto e il furgone di Massimo Bossetti, la Volvo V40 e l’Iveco Daily, sono stati esaminati dai carabinieri del Ris di Parma. Il furgone, l’Iveco Daily è stato ripreso più volte dalle telecamere in giro per Brembate. L’ultima volta proprio la sera in cui svanì Yara.

“Non possiamo permetterci di perdere ogni minima traccia che possa rafforzare il quadro probatorio. Nei prossimi giorni le analisi proseguiranno e gli esiti verranno comunicati alle parti. È un accertamento doveroso”, afferma il genetista Giorgio Portera, consulente dei Gambirasio. “Non è escluso che anche dopo quattro anni si possano trovare tracce in grado di parlarci ancora del caso”.

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