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Sesto, Repubblica: “Finanziamenti a Penati, indagato Ponzellini”

di Maria Elena Perrero |10 Maggio 2012 13:05

Massimo Ponzellini (Foto LaPresse)

MILANO – “Ci sono sei nuovi indagati nell”inchiesta della procura di Monza sul ‘Sistema Sesto’, il presunto giro di tangenti che ruota intorno all’ex presidente della provincia Filippo Penati, indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito”: lo scrive Sandro De Riccardis su Repubblica.

Repubblica fa anche i nomi dei sei presunti indagati: si tratterebbe di Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca Popolare di Milano, i due imprenditori “considerati vicini al centrosinistra pugliese e a Massimo D’Alema”, scrive Repubblica, “Enrico Intini, indagato a Bari per turbativa d’asta nella sanità e legato a Gianpaolo Tarantini”, e “Roberto De Santis che condivideva con D’Alema la proprietà del veliero Ikarus”.

Gli altri tre presunti indagati, secondo quanto scrive Repubblica, sarebbero “Enrico Corali, presidente della Banca di Legnano (controllata da Bpm), poi nominato da Penati in Expo 2015″, “Piero Rossi e Carlo Sergio Parma. Rossi è presidente di Fare Metropoli dal momento della sua fondazione, nominato nell’atto costitutivo del dicembre 2008, fedelissimo di Penati tanto da essere indicato da Milano Serravalle nel consiglio di amministrazione di Tem, Tangenziali esterne Milano. Ed è il funzionario che ha nominato consulente di Fare Metropoli proprio Parma. Insieme, secondo l’accusa, tenevano la contabilità dell’ente, gestivano i contributi, incassavano gli assegni”.

I sei sarebbero finiti nell’inchiesta “per i loro rapporti con Fare Metropoli, la fondazione creata proprio dal politico sospeso dal Pd per raccogliere finanziamenti, e che in poco più di due anni ha incassato quasi 400mila euro”. I sei “dovranno rispondere di finanziamento illecito ai partiti”.

Secondo quanto scrive Repubblica, Ponzellini “risulta aver finanziato con cinquemila euro – versati come quota associativa – la fondazione di Penati”.

Scrive Repubblica: “Intini e De Santis sono soci in MilanoPace, un’immobiliare molto attiva nella ex Stalingrado d’Italia, che ha versato 20mila euro a Fare Metropoli. Altri diecimila euro sono finiti nelle casse della fondazione provenienti da Servizi globali, altra realtà della galassia Intini. Proprio nell’attico di un palazzo costruito da MilanoPace a Sesto San Giovanni, vive Giordano Vimercati, per anni uomo ombra di Filippo Penati e suo capo di gabinetto in Comune e provincia, oggi “in rapporto professionale” – come risulta alla Finanza – proprio con Intini”.

Scrive ancora Repubblica: “I pm hanno ricostruito un volume di 368mila euro di finanziamenti di contribuenti, a fronte dei quali però non risulta nemmeno un’attività riferibile alla fondazione: nessun convegno, nessuna iniziativa che possa giustificare spese. Per questo, il sospetto degli investigatori è che dietro i soldi pagati alla fondazione di Penati potrebbero nascondersi tangenti al politico, componente del consiglio regionale della Lombardia. A breve la notifica agli indagati dell’avviso di chiusura delle indagini, preludio ai rinvii a giudizio che porteranno al processo, nato sulle dichiarazioni dei due grandi accusatori del centrosinistra milanese, l’imprenditore Piero Di Caterina e l’immobiliarista Giuseppe Pasini”.

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