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Come funziona e quanto costa far pace dal mediatore civile

di Elisa D'Alto |24 Marzo 2011 8:41

ROMA – Laura e Marco hanno divorziato ma litigano per la divisione dei beni. Claudio e Ludovica sono invece fratelli e non trovano un accordo per la successione ereditaria. Luigi ha un’azienda e vorrebbe arrivare alla stretta di mano con alcuni creditori. Tutti loro sanno che da lunedì 21 marzo è a disposizione il mediatore civile per arrivare a un accordo tra le parti entro un massimo di 4 mesi e con una spesa media di qualche centinaio di euro. Un passaggio obbligatorio, quello dal mediatore, che precede l’iter della giustizia civile, infinitamente lento ( i tre gradi di giudizio arrivano in media dopo circa 8 anni) e ingolfato da 6 milioni di cause arretrate.

Ma Laura e Marco, Claudio e Ludovica, Luigi e tutti gli altri, dove devono andare? Qual è lo sportello a cui rivolgersi, il numero di telefono o il sito internet dove trovare il mediatore civile? Il ministero della Giustizia dice sul sito internet che gli uffici del mediatore civile riconosciuti sono 630 e distribuiti su tutto il territorio nazionale. On line è disponibile un elenco degli organismi riconosciuti, sia pubblici che privati.

Prima di rivolgersi al mediatore è bene sapere quali sono le materie che si possono affrontare grazie a questo nuovo organismo: i diritti reali (proprietà), la divisione, soprattutto in caso di divorzio, le successioni ereditarie, i patti di famiglia, la locazione, il comodato, il risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, risarcimento danni da diffamazione, i contratti (assicurativi, bancari e finanziari). Slitta di un anno l’obbligatorietà del ricorso al mediatore per le liti condominiali o di risarcimenti del danno per incidenti d’auto o di natanti: questo ritardo è giustificato dal fatto che la maggior parte dei contenziosi riguarda queste materie e per dare il tempo alla macchina di mettersi in moto si è preferita una partenza “soft”.

Chi sono questi mediatori? Sono enti pubblici ma anche privati. Come le Camere di Commercio (sedi centrali e distaccate), gli organismi istituiti dagli Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti. Ci sono poi gli organismi di conciliazione privati: per fare qualche esempio a Palermo c’è il Concilium Adr, a Genova il Centro conciliazione liti. E conciliatori si diventa: basta un corso di 50 ore e una laurea triennale, qualsiasi materia va bene, anche Architettura o Lettere. Quale sia la loro funzione lo spiega un nostro lettore, che su Blitzquotidiano ha commentato un articolo dedicato a questa figura professionale: “Sono abilitato come mediatore civile: innanzitutto non siamo arbitri, anzi, l’arbitrato è un istituto completamente diverso; inoltre non abbiamo e non ci è richiesta la competenza legale degli avvocati, perchè la legge ci attribuisce una funzione del tutto diversa. Il corso di 50 ore (effettivamente poche) insegna concetti di psicologia e sociologia, dunque tutt’altro ramo.Abbiamo l’obbligo di assoluta riservatezza. Non ci vendiamo alla parte più ricca e potente perchè il nostro scopo non è dare ragioni o torto ma trovare accordi soddisfacenti per ambedue i litiganti (sia il forte che il debole, che quindi può benissimo rifiutarsi di accettare una soluzione che gli sembri favorire il forte)”.

Tornando a Laura e Marco o a Claudio e Ludovica, cosa devono fare per attivare la procedura? Si sceglie l’istituto a cui rivolgersi (la Camera di Commercio di Roma, per esempio) e si manda una semplice domanda che indica il mediatore scelto, quali sono le parti coinvolte, qual è l’oggetto della contesa e le rispettive ragioni. Si versano 40 euro più Iva come anticipo sulle spese, cifra che non verrà restituita in alcun caso.

Il mediatore organizza uno o più incontri tra le parti e può fare una sua proposta per risolvere la questione, cosa che le parti possono accettare o no. Se viene raggiunto un accordo, questo viene omologato dal giudice e diventa effettivo. Altrimenti, se la contesa rimane aperta, si ricorre alla giustizia civile ordinaria. La soluzione della controversia dal mediatore arriva entro 4 mesi.

E quanto si spende andando dal mediatore? Le cifre variano a seconda dell’oggetto del contendere. Per le contese fino a mille euro bastano i 40 pagati inizialmente; al contrario, per le dispute oltre i 5 milioni di euro la spesa sarà di 6mila euro. Va detto che la contesa media in Italia oscilla tra i 10mila e i 40mila euro. In questo caso si paga: 155 euro per cause da 10mila euro; 235 per cause da 25 mila; 395 per quelle da 40mila. Alle parti è riconosciuto inoltre un credito d’imposta, per le spese di mediazione, da 500 euro in caso di successo e da 250 anche in caso di insuccesso.

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