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Camorra, super boss latitante catturato: telefoni “impazziti” perché un suo uomo ha ucciso la moglie

di redazione Blitz |3 Marzo 2019 18:51

Melito di Napoli, donna di 33 anni uccisa in casa. Fermato un uomo

Camorra, super boss latitante catturato: telefoni “impazziti” perché un suo uomo ha ucciso la moglie a Melito di Napoli

NAPOLI – Una donna di 33 anni, Norina Matuozzo, è stata uccisa dal marito, Salvatore Tamburrino, un ex sorvegliato speciale contiguo al clan di camorra dei Di Lauro,  a Melito di Napoli, alle porte del capoluogo campano.

Il delitto ha messo in moto una catena di “eventi investigativi” che hanno portato alla cattura del super latitante di camorra Marco Di Lauro. Nelle parole del questore Antonio De Iesu, “nel primo pomeriggio (e cioè subito dopo l’uxoricidio) c’è stata una inusuale fibrillazione dell’attività investigativa che ci ha consentito di fare degli intrecci per arrivare all’abitazione dove si nascondeva Marco Di Lauro. Vi posso dire solo questo”.

Ciò potrebbe voler dire, osserva Giuseppe Crimaldi sul Mattino di Napoli, che dopo l’omicidio si è scatenato un vortice forsennato di telefonate tra affiliati alla cosca, che si sarebbero passati la notizia; e poiché nel giro di persone intercettate da polizia e carabinieri c’erano almeno una quarantina di soggetti considerati potenziali fiancheggiatori di Marco, il cerchio si sarebbe chiuso.

Di Lauro, riferisce Repubblica, deve scontare 11 anni e due mesi per associazione camorristica ed è tuttora imputato per uno degli episodi più gravi della faida del 2004-2005, l’omicidio dell’incolpevole commesso Attilio Romanò, ucciso per errore in un agguato. La condanna in primo e secondo grado è stata annullata con rinvio dalla Cassazione, ma dopo quasi quattro anni il processo-bis non è stato ancora fissato.

Norina Mattuozzo è stata uccisa in casa della madre, un appartamento al sesto piano di un edificio di edilizia popolare nel centro storico di Melito, dove Tamburrino si è presentato chiedendo di poter parlare con la moglie. I due si sono chiusi in una stanza dalla quale dopo poco è uscito solo l’uomo. In casa c’erano anche i due figli della coppia, un bambino di 7 anni e una ragazzina di 14.

L’uxoricida, una sfilza di precedenti a carico, nel 2007 fu vittima di un agguato al Rione dei Fiori nell’ambito della cosiddetta faida di Scampia interna al clan ‘Di Lauro’. In prognosi riservata per giorni, riuscì a salvarsi dopo un delicato intervento chirurgico.

Dopo aver ucciso la moglie, Tamburrino ha fatto perdere le tracce, ma la sua fuga è durata poco. I carabinieri erano sulle sue tracce quando, dopo aver contattato il suo avvocato, l’uomo si è costituito negli uffici della squadra mobile di Napoli.

Fonti: Ansa, Il Mattino, la Repubblica

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