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Milano: banca “parallela” Camorra in piazza Risorgimento

di Warsamé Dini Casali |17 Novembre 2015 14:18

Milano: banca “parallela” Camorra in piazza Risorgimento

MILANO – Restano in carcere le 4 persone fermate venerdì sera a Milano accusate di aver creato una “banca della camorra” in piazza Risorgimento, zona semi centrale di Milano, con un giro di milioni di euro e prestiti a tassi di interessi usurai a imprenditori e di aver riciclato all’estero i profitti illeciti.

Il gip di Milano, Giuseppe Gennari, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Vincenzo Guida, Alberto Fiorentino, Filippo Magnone e Giuseppe Arnhold. I primi due sono di origine napoletana ma presenti da decenni sul territorio milanese dove sono stati condannati in via definitiva per aver fatto parte, negli anni ’80 e fino al 1996, di un’articolazione lombarda dell’associazione camorrista denominata “Nuova famiglia”, in contatto a Milano con esponenti storici di “cosa nostra” e della ‘ndrangheta.

Gli altri due, invece, per inquirenti e investigatori sono “colletti bianchi” che sarebbero stati in grado di “ripulire” all’estero i profitti della “banca” parallela, soprattutto in Svizzera e Ungheria, grazie alla complicità di diversi prestanome. L’ipotesi di reato contestata nei loro confronti dal pm Francesca Celle, è quella è riciclaggio con l’aggravante della transnazionalità.

Guida e Fiorentino rispondono invece di esercizio abusivo del credito aggravato dal cosiddetto “metodo mafioso” e per impiego di denaro di provenienza illecita. I fermi di quattro giorni fa hanno portato la Squadra Mobile a sequestrare oltre un milione e mezzo di euro in contanti, parecchi diamanti, orologi di valore e altro.

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