MILANO – Potrebbe uccidere ancora, nonché fuggire, e quindi deve restare in cella, il 25enne di origini croate arrestato mercoledì per l’omicidio di suo figlio, di 2 anni e 5 mesi. Per questo il gip di Milano Valerio Natale questa mattina ha convalidato il fermo ed emesso la misura cautelare in carcere per l’uomo. Il giudice ha ritenuto infatti che vi siano sia “il concreto pericolo di reiterazione del reato” che il “pericolo di fuga”. L’autopsia sul corpo del piccolo è stata fissata per l’inizio della prossima settimana e servirà per chiarire se il bambino ha subito violenze anche nei giorni precedenti al delitto. Quando è stato ritrovato morto, due giorni fa, aveva i piedi fasciati.
Una prima ipotesi degli investigatori è che il padre gli abbia bruciato i piedini con delle sigarette e lo abbia ucciso perché si lamentava per il dolore. Nell’ interrogatorio, che si è tenuto ieri davanti al pm Giovanna Cavalleri, il 25enne ha ammesso di avere preso a botte il piccolo ma che non avrebbe voluto ucciderlo. “L’ho picchiato, poi l’ho visto morto, non credevo che l’avrei ucciso”, sono state le parole dell’uomo che è stato interrogato ieri.
“In via Ricciarelli 22 – ha detto al telefono con la polizia – c’è un bambino che non respira più”. E’ stato, poi, fermato intorno alle 12.30 in zona Giambellino. Aveva con sé le due figlie che hanno 3 anni e poco più di un anno, mentre un altro figlio, il maggiore, vive in Croazia. In Questura l’uomo ha anche ammesso di avere fatto uso di droga prima di colpire il bambino: “Non riuscivo ad addormentarmi, mi sono alzato e l’ho picchiato”. (fonte ANSA)