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Milano, Roberto Formigoni indagato per la discarica dell’amianto

di Elisa D'Alto |3 Dicembre 2013 14:59

Roberto Formigoni

MILANO – Una discarica, quella di Cappella Cantone, trasformata per accogliere anche scorie di amianto. Una vicenda per la quale l’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani, era finito in carcere con l’accusa di aver intascato una tangente da 100mila euro. Ora, secondo Repubblica, anche l’ex presidente della Regione Roberto Formigoni è finito indagato. Scrive Emilio Randacio su Repubblica:

A promuovere l’iniziativa fu lo stesso governatore Formigoni, che di quella delibera è stato relatore. Nemmeno sei mesi dopo, uno dei suoi uomini al Pirellone è finito in carcere subito dopo aver intascato la mazzetta versata dall’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, titolare del sito. In questi due anni le indagini affidate al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza sono andate avanti, riscontrando altre anomalie in quella delibera. Prima sono finiti indagati gli ex vertici della Compagnia delle opere di Bergamo (sempre per corruzione). Anche a loro l’imprenditore Locatelli si sarebbe dovuto rivolgere per ottenere una intercessione dalla Regione sul via libera alla cava di Cappella Cantone. Pagando così quelle che, per la Procura, altro non sono se non mazzette: 210mila euro all’ex presidente della Cdo di Bergamo, Rossano Breno, e al vicepresidente Luigi Brambilla. Una parte in contanti, 25mila euro, e il resto sotto forma di false consulenze.

Il sospetto della Procura è che Formigoni abbia indirizzato Locatelli su uomini a lui vicini per il via libera alla delibera. Ed è per questo che avrebbe agevolato — secondo la nuova ipotesi accusatoria — facendo in prima persona il relatore, la modifica regionale. Un intervento decisivo nonostante l’opposizione della Provincia di Cremona, contraria per il rischio di inquinamento delle falde acquifere paventato dai suoi uffici tecnici.

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