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Mozzate (Como). Lidia Nusdorfi uccisa, ex compagno confessa: “Ero geloso”

di admin |3 Marzo 2014 10:19

Mozzate (Como). Lidia Nusdorfi uccisa, ex compagno confessa: “Ero geloso” (Foto Ansa)

COMO – Lidia Nusdorfi è stata uccisa la sera di sabato 1° marzo nella stazione di Mozzate, a Como. Due coltellate, una alla gola e una al torace, inflitte alle spalle. Gli inquirenti hanno subito capito che l’aggressione era “mirata e non casuale”, tipica di un omicidio passionale. Ma Dritan Demiraj, albanese di 29 anni e suo ex compagno, aveva un alibi di ferro. Alibi rivelatosi falso e crollato quando Demiraj ha confessato l’efferato omicidio: “Sono stato io, ero geloso del suo nuovo amore”.

Demiraj è stato così fermato dai carabinieri a Rimini, città dove vive con i figli di 5 e 11 anni avuti da Lidia. I carabinieri hanno fermato anche il datore di lavoro dell’uomo, che gli aveva fornito il falso alibi dichiarando che Demiraj era al forno dove lavora come panettiere la sera del delitto. Per questo l’uomo è stato arrestato per favoreggiamento, anche se forse dichiarò il falso solo per solidarietà, senza la piena consapevolezza dell’accaduto.

Dopo ore di interrogatorio, in cui i carabinieri hanno colto le contraddizioni tra le dichiarazioni dell’albanese e quelle del datore di lavoro, soprattutto sugli orari di sabato notte, è arrivata la confessione. In realtà quella sera del 1° marzo Demiraj, come ha raccontato agli inquirenti, da Rimini ha raggiunto la stazione di Mozzate con la sua auto. Lì ha aspettato la ex compagna e l’ha aggredita alle spalle con due coltellate, uccidendola.

L’uomo, che ai carabinieri aveva raccontato della relazione finita sei mesi fa, si è detto tradito dalla donna col suo stesso cugino. Un nuovo amore per la donna con un ragazzo poco più che ventenne, che avrebbe scatenato la gelosia dell’ex.

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