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No Tav, incendio e lancio razzi contro polizia in Val Susa. Salvini: “Attaccano l’Italia, tolleranza zero”

di Redazione Blitz |21 Luglio 2019 14:00

Un momento degli scontri tra No Tav e forze dell'ordine (Foto di archivio ANSA)

Un momento degli scontri tra No Tav e forze dell’ordine (Foto di archivio ANSA)

TORINO – Hanno appiccato il fuoco nel tentativo di forzare una cancellata del cantiere della Tav in Val Susa e poi hanno lanciato grossi petardi e razzi di segnalazione contro la polizia. Un gruppo di No Tav ha messo in atto nella notte tra il 20 e 21 luglio una violenta protesta contro le forze dell’ordine e 20 attivisti sono stati identificati dalla Digos e denunciati. Matteo Salvini ha commentato: “Chi attacca la polizia attacca l’Italia”.

Gli attivisti dopo aver aggredito la polizia e aver cercato di forzare il cantiere dell’Alta Velocità di Chiomonte, hanno pubblicato un testo su internet per “celebrare” la loro protesta: “Forse pensavano di avere intimidito qualcuno con le denunce di ieri a mezzo stampa, ma anche questa notte un grande falò ha indicato il cammino e dei fuochi sono caduti sul cantiere. Non molleremo mai”.

Circa duecento manifestanti sono partiti in corteo dall’abitato di Giaglione. Per sbarrare loro il passo lungo la pista nota come sentiero Gallo-Romano le forze dell’ordine hanno eretto una cancellata metallica rinforzata che gli attivisti, dopo avere acceso il fuoco, hanno tentato prima di sfondare con un grosso tronco, e poi di aprire con un flessibile elettrico. La polizia ha reagito con un idrante.

In seguito una ventina di No Tav si sono resi autori del lancio di pietre, petardi, bombe carta e razzi di segnalazione nautica. Fonti delle forze dell’ordine riferiscono che si è verificato un principio di incendio nel bosco che ha richiesto l’intervento di personale specializzato del cantiere.

La Digos sta svolgendo le indagini, servendosi anche delle immagini delle telecamere nascoste nella zona, per individuare gli attivisti che si sono resi autori del lancio di petardi e razzi contro le forze dell’ordine. I manifestanti saranno denunciati per violazione dell’ordinanza della prefettura di Torino sul divieto di transito nella ‘zona rossa’ intorno al cantiere di Chiomonte e per alcuni si aggiungerà il reato di ‘accensioni pericolose’. Una simpatizzante No Tav proveniente da Catania e un esponente del centro sociale torinese Askatasuna saranno denunciati per non avere rispettato il ‘foglio di via’ di cui erano destinatari.

Il ministro dell’Interno Salvini ha dichiarato: “Chi attacca la polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’alta Velocità è l’emblema di un paese che vuole andare avanti e non indietro. Nessuna tolleranza per i criminali mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori”. (Fonte ANSA)

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