L’inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Novara, coordinata dal pm Irina Grossi, è iniziata ad agosto, quando negli uffici della Questura si è presentata una diciannovenne albanese. Ha raccontato di aver avuto un’esperienza traumatica della sua prima visita ginecologica.
Le successive indagini della Polizia hanno appurato che il medico non era nuovo a episodi del genere. L’inchiesta ha finora individuato altre due donne, anche loro straniere, che hanno subito analogo trattamento. Da qui la richiesta del pm al Gip Giulia Pravon che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.