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Omicidio Meredith, la Corte: “Non c’erano prove di colpevolezza”

di Maria Elena Perrero |15 Dicembre 2011 15:31

ROMA – Gli indizi ”non consentono, neanche nel loro insieme, di pervenire a ritenere provata in qualche modo la colpevolezza di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per il delitto di omicidio” di Meredith Kercher. Lo scrive la Corte d’Assise d’Appello di Perugia nella motivazione, depositata oggi, della sentenza di assolzuione dei due giovani.

Esclusa la responsabilità di Amanda e Raffaele per l’omicidio Kercher, ”non spetta a questa Corte prospettare quale possa essere stato il reale svolgimento della vicenda, né se l’autore del reato sia stato uno o più di uno, né siano stato trascurate altre ipotesi investigative”.

”Non confermano l’ipotesi del necessario concorso di più persone nel reato” il riesame delle risultanze processuali di primo grado e le acquisizioni legate alla parziale rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in appello: lo scrivono i giudici di secondo grado che hanno assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall’accusa di avere ucciso Meredith Kercher. E’ infatti questo uno dei passaggi contenuti nelle 143 pagine di motivazioni depositate oggi.

Sempre nelle motivazioni della sentenza si legge che, secondo i giudici, sono ”venuti meno gli stessi ‘mattoni”’ della costruzione che porto’ i giudici di primo grado a condannare Raffaele Sollecito e Amanda Knox secondo la Corte d’assise d’appello di Perugia che ha invece assolto i due giovani ”per non avere commesso il fatto”.

Secondo i giudici d’appello ”non si tratta soltanto di una diversa ricollocazione di quei mattoni, tale da non consentire l’attuazione del progetto architettonico disegnato ma piuttosto di una mancanza del materiale necessario per la costruzione”.”E il venire meno degli elementi materiali del progetto accusatorio – si legge nelle motivazioni – non consente ovviamente di pervenire ad una pronuncia di colpevolezza al di la’ di ogni ragionevole dubbio”.

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