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Pamela Mastropietro: scarcerato il nigeriano Lucky Awelima, condannato solo per spaccio. La madre: “Non rimpatriatelo”

di redazione Blitz |20 Ottobre 2021 16:11

Pamela Mastropietro: scarcerato il nigeriano Lucky Awelima, condannato solo per spaccio. La madre: "Non rimpatriatelo" (Foto Ansa)

Scarcerato Lucky Awelima, uno dei nigeriani inizialmente indagati per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Per gli inquirenti Lucky Awelima è risultato estraneo ai fatti ed è stato condannato solo per spaccio di droga. 

Era il 30 gennaio 2018 quando Pamela Mastropietro fu stuprata e uccisa, il suo corpo fatto a pezzi e nascosto in un trolley abbandonato vicino Macerata.

Dopo la scarcerazione Lucky Awelima potrebbe essere rimpatriato in Nigeria ma Alessandra Verni, madre di Pamela, si oppone.

Lucky Awelima scarcerato, le parole della mamma di Pamela

Intervistata dal quotidiano Il Giornale, la mamma di Pamela Mastropietro commenta così la notizia: “Sto molto male dopo questa notizia. Non ci resta che attendere la Cassazione, ma se un giorno dovessero scoprire che anche loro due erano in casa con Oseghale li andranno a riprendere in Nigeria?”

“Desmond era andato a cercare l’acido con Oseghale – spiega – e alla fine presero litri e litri di candeggina, cosa dovevano farci? Fino alla fine delle indagini, vorrei che fosse bloccato il rimpatrio e che fossero impossibilitati a spostarsi per l’Italia”.

Poi Alessandra Verni fa un’amara constatazione: “Avevano il permesso di soggiorno scaduto e all’epoca dovevano essere rimpatriati, non ora: il sistema è tutto sbagliato. Le indagini poi dovevano essere fatte meglio, continuo ad avere dubbi su quei due, perché se non erano presenti, non hanno denunciato per calunnia Oseghale che li aveva tirati in mezzo?”.

Pamela Mastropietro e le strumentalizzazioni politiche

“La tragedia di mia figlia è stata sempre strumentalizzata a livello politico”, spiega sempre al Giornale Alessandra Verni.

“Ci sono politici che l’hanno ricordata, altri che sono andati a Macerata in periodo elettorale senza ricordarla. L’immigrazione è un business che ha inciso sul nostro dramma. L’unica personalità politica che mi è stata davvero vicina è stata Virginia Raggi, umanamente e senza bandiere politiche, è venuta anche con me al cimitero in veste privata”.

“Continuerò a lottare comunque – conclude – per il Covid ho dovuto sospendere un progetto, che è quello di aiutare giovani e famiglie in difficoltà, e sto studiando anche per questo. Ormai mi aspetto di tutto, ma ho ancora fiducia nella giustizia e aspetto con questo spirito il 14 gennaio”.

 

 

 

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