Per paura dell’Isis i turisti scappano dalla Sardegna: denuncia dei Porti sardi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2015 - 15:40 OLTRE 6 MESI FA
Per paura dell'Isis i turisti scappano dalla Sardegna: denuncia dei Porti sardi

Per paura dell’Isis i turisti scappano dalla Sardegna: denuncia dei Porti sardi

ROMA – Pirati Isis con la bandiera nera che impazzano nel Mediterraneo alla ricerca di ricchi occidentali a bordo di lussuosi yacht. A quanto pare molti turisti “extralusso” stranieri sono spaventati da questo scenario e starebbero abbandonando in massa la Sardegna come meta estiva. E’ solo una paura, ovviamente, e non uno scenario reale, ma se i turisti si allontanassero davvero dall’isola del Mediterraneo sarebbe una vera sventura economica. Questo denuncia il Consorzio “Rete porti Sardegna”. Tutto ha origine da un articolo del Sunday Times del 22 febbraio scorso. Ecco cosa dice il Consorzio:

“Diversi affezionati clienti internazionali ci hanno segnalato preoccupati un articolo apparso sul Sunday Times del 22 febbraio, nel quale un ex ammiraglio della Royal Navy, paventa addirittura la possibilità di attacchi terroristici e di pirateria da parte dell’Isis ai maxi yacht in navigazione nel Mediterraneo”.

“Considerato che la Sardegna e la Corsica rappresentano la prima destinazione mondiale estiva per i più grandi e lussuosi yacht esistenti – continua la Rete – appare evidente che questo allarme può dirottare questo importantissimo target per il turismo nautico della Sardegna verso altri bacini di navigazione: dai Caraibi alle Hawaii, dalla Polinesia all’oceano indiano”.

L’auspicio è che si faccia chiarezza al più presto. Prima dell’estate. “Ci si augura – spiega il Consorzio – che le istituzioni militari e di pubblica sicurezza italiane, europee e della Nato, possano replicare rapidamente ed efficacemente alle affermazioni rilanciate dal giornale assicurando che, perlomeno nella sponda europea del Mediterraneo, la sicurezza della navigazione è assolutamente garantita, con un dispositivo militare, sia al traffico commerciale che a quello diportistico”.