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Piazza della Loggia. Zorzi: “Io estraneo alla strage”

di admin |21 Settembre 2010 15:05

Si dichiara estraneo alla strage di piazza della Loggia, Delfo Zorzi, uno dei 5 imputati nel processo, in un documento di 7 pagine inviato dal Giappone, dove vive, alla Corte d’assise di Brescia.

”Desidero scrivere questo memoriale alla Corte – scrive Zorzi – per far sentire anche la mia voce nell’ambito di un processo che mi vede imputato di un gravissimo fatto di sangue rispetto al quale dichiaro con forza la mia estraneità”.

Nel memoriale Delfo Zorzi, che dopo essere diventato cittadino giapponese si chiama Hagen Roy, ha anche spiegato i motivi per cui non si è presentato al processo. ”Non ho ritenuto e non ritengo di presentarmi fisicamente in aula – ha scritto – a causa dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a mio carico che considero profondamente ingiusta e che mi esporrebbe a gravi danni, reali e d’immagine, in relazione alla mia attività imprenditoriale che da’ lavoro a varie centinaia di persone”.

Nelle pagine successive, dopo avere ricostruito la sua storia come militante politico di destra, parlando dell’eccidio avvenuto a Brescia il 28 maggio, ha ricordato di avere prestato servizio militare dal dal 7 ottobre 1973 nel Battaglione Anfibio Piave e di avere ottenuto una licenza straordinaria per motivi di studio dal 25 maggio al 30 maggio.

”E’ vivo in me il ricordo – ha proseguito Zorzi – della circostanza in cui appresi della strage di Piazza della Loggia. Mi trovavo a Napoli proveniente da San Vito in Tagliamento. Indossavo obbligatoriamente la divisa dei lagunari in quanto avevo richiesto una licenza breve 3+3 per poter discutere alcuni aspetti della mia tesi di laurea con il mio relatore Professor Corradini che mi accolse con frasi ironiche (ma bonarie) sull’uniforme, e con il mio correlatore professor Vulpitta che incontrai separatamente nei due seminari di sinologia e yamatologia dove erano impegnati rispettivamente”.

Zorzi, che ha ridimensionato il suo impegno politico, ha smentito i suoi accusatori e del pentito storico dell’estrema destra Vincenzo Vinciguerra ha scritto: ”E’ un noto mitomane falsificatore della realta’ e calunniatore di molte persone”.

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