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Pordenone. Rom ricorrono al Tar: sindaco li ha mandati via da terreno agricolo

di Lorenzo Briotti |7 Marzo 2015 15:51

La foto pubblicata dal Gazzettino

PRAVISDOMINI (PORDENONE) –  Lo scorso 22 ottobre, la Polizia municipale di Pravisdomini in provincia di Pordenone, aveva segnalato un abuso edilizio che ora  finirà al Tar. L’abuso ricade su un lotto di terreno con destinazione agricola che si trova a ridosso di una zona residenziale, di proprietà di Principe Braidich.

Il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale aveva intimato all’uomo di provvedere a proprie spese alla rimozione dei camper utilizzati come dimora in cui abitano una decina di persone di etnia rom, entro 90 giorni. Il sito si trova in via Santa Fosca: il proprietario avrebbe anche dovuto demolire alcuni manufatti realizzati. Braidich ha bloccato l’ordinanza ricorrendo al Tar. La vicenda la racconta Alberto Comisso su Il Gazzettino:

” L’ordinanza era stata inviata anche alla Procura di Pordenone. E Braidich risponde ricorrendo al Tar con l’avvocato Michele Dalla Negra, per chiedere l’annullamento, previa sospensione degli effetti esecutivi, del provvedimento comunale. Anche il Comune, per far valere le proprie ragioni, ha deciso di avvalersi di un legale, Elvio Mengotti. «Il caso di via Santa Fosca – chiarisce il sindaco Graziano Campaner – deve assolutamente essere risolto. Siamo di fronte a un vero e proprio abuso edilizio, di fronte al quale non possiamo restare indifferenti. Quello è un terreno agricolo sul quale non è possibile, tra l’altro in assenza di alcuna richiesta ed autorizzazione, costruire nulla. E, tanto meno, può essere utilizzato come un accampamento dal momento che, in mancanza di servizi regolarmente realizzati, potrebbero sorgere problemi ambientali e di igiene. Questo vale non soltanto per Braidich ma per tutti i cittadini». Campaner, che già due anni fa aveva avuto a che fare con una situazione identica, non intende tergiversare. ‘Quell’area, al confine con il vicino Veneto, deve essere sgomberata entro i termini previsti dalla legge. Se sarà necessario useremo il pugno di ferro”‘.

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