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Premio Ischia: Vian giornalista dell'anno 2011

di admin |8 Luglio 2011 19:28

ISCHIA (NAPOLI) – ''E' stato un grande onore per me sapere che una giuria cosi' variegata, qual e' questa del Premio Ischia, mi avesse designato 'giornalista dell'anno 2011''. Lo ha detto Giovanni Maria Vian, direttore de l'Osservatore Romano che domani sera nel piazzale del Soccorso di Forio ricevera' il premio nel corso della serata finale.

"Credo sia stata comunque una scelta anche motivata dal fatto abbastanza eccezionale che l'Osservatore Romano che dirigo, ha compiuto da una settimana 150 anni, un secolo e mezzo di storia'', ha aggiunto.

''L'Osservatore Romano non e' un giornale italiano ma un giornale internazionale – sottolinea il direttore – Per noi l'Italia fa parte dell'informazione internazionale. E proprio negli ultimi anni, per volonta' del Papa e della segreteria di Stato, e' un giornale che sta molto sviluppando questa sua dimensione internazionale e quando trattiamo argomenti italiani cerchiamo di farlo mantenendo un atteggiamento molto rispettoso delle istituzioni''.

Un premio, per Vian ''allo sforzo ampio che tenga conto di un tentativo di guardare lontano. Tre giorni fa il Papa e' venuto in redazione e ha proprio sottolineato l'importanza di questo sguardo universale, che e' uno sguardo cattolico, di questo sforzo di tener conto di un panorama piu' ampio''.

''Noi informiamo sull'Africa, sull'America Latina circostanza questa che – ha concluso il direttore dell'Osservatore – non accade per altri giornali che preferiscono non dare rilievo a questi argomenti, ecco io penso che sia stato voluto dare un riconoscimento a questo sforzo'.

''Sono molto contento che il mio non sia un premio alla carriera, ma il mio e' un premio – questo di inviato speciale – che premia quello che sto facendo e che mi auguro di poter continuare a fare a lungo, perche' purtroppo il lavoro per gli inviati sul fronte dei conflitti e' un lavoro che non e' in crisi'', ha affermato invece Toni Capuozzo 'Premio Inviato Speciale' al Premio Ischia internazionale di giornalismo.

''L'ultimo mio lavoro, quello da Tripoli e' stato un lavoro in cui ho detto delle cose un po' scomode per tutti – ha aggiunto Capuozzo – ovvero che questa campagna di bombardamenti e' stata un'iniziativa assunta senza pensare ad una strategia d'uscita. Ogni iniziativa militare, penso che, debba essere presa sapendo dove si va a parare altrimenti ci si impantana come credo stia succedendo. Credo che la Comunita' Internazionale abbia perso un'occasione per uscire da questa situazione ingarbugliata quando il figlio di Gheddafi ha chiesto di andare alle elezioni'. Capuozzo conclude parlando dei risvolti che la questione libica ha nel nostro Paese e sui media italiani: 'Dalle basi italiane partono ogni giorno aerei militari e su questo c'e' un grande silenzio dei media, perche' questa e' una questione che da' fastidio a tutti''.

Sabato sera nel corso della premiazione premio alla carriera a Giulio Anselmi, Presidente dell'ANSA. Premio Ischia diritti umani a Elena Milashina, inviata speciale di Novaya Gazeta e ad Anita Sal em, moglie del giornalista Shahzad torturato e poi ucciso in Pakistan.

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