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Quarantena si va squagliando, tra 15 giorni sarà poltiglia di fabbriche vuote e strade piene

di Redazione Blitz |9 Aprile 2020 9:05

Quarantena si va squagliando, tra 15 giorni sarà poltiglia di fabbriche vuote e strade piene (Nella foto Ansa, una strada di Napoli qualche giorno fa)

ROMA – Quarantena si va squagliando, ogni giorno un po’, ogni giorno un po’ di più. Come un ghiacciolo che soffre il sole che comincia ed essere caldo. 

Ci sono stati giorni di fatto senza traffico di auto e moto. Ora son giorni, da qualche giorno, di poco traffico, ma traffico c’è. Da strade vuote si è passati a strade dove non ci sono file di macchine come un tempo ma le auto sono tornate a circolare. Tante, costanti. E con tutta evidenza non sono tutte auto di gente che va a lavorare, basta guardare dentro, spesso perfino anziani signore e signori alla guida.

Ci sono stati giorni di strade senza pedoni, senza gente in strada. Anche di giorno, ora strade senza gente in strada ce ne sono solo a sera e a notte. Di giorno in strada c’è gente, sempre di più. E non tutta solo per andare a fare la spesa o in farmacia.

A spanne e anche secondo rilevazioni e anche secondo quel minimo di empirica esperienza che ognuno può fare con i suoi occhi, i movimenti degli italiani negli ultimi giorni risultano ridotti del 50 per cento rispetto al tempo pre virus. Vuol dire che il 50 per cento, la metà della popolazione si muove, o meglio che la popolazione si muove a metà di quanto facesse prima. E metà dei movimenti in atto è appunto una quarantena che si squaglia.

Con questo ritmo e di questo trend, non sarà un Decreto del governo a decretare appunto la fine ufficiale della quarantena, del lockdown. Di questo passo e con questo ritmo tra 15 giorni gli italiani si saranno messi fuori da soli. Per stanchezza e intollerabilità dello stare a casa o per bisogno di andare a tentare di fare qualche soldo. Per indisciplina sociale congenita o per effetto gregge, un effetto gregge non dell’epidemia ma della società.

La prima volta che vedo uno/a che è fuori, in giro fuori regola, magari mi innervosisco, la seconda magari mi amareggio, la terza magari scuoto la testa, la quarta magari rimprovero…alla quinta esco fuori e vado in giro fuori regola anch’io.

Se quindi non si sta molto attenti, se non si arresta o inverte il trend, ci si avvia verso un gigantesco paradosso-pastrocchio. Ci si avvia verso fabbriche vuote e ancora chiuse e strade invece di fatto aperte e piene di gente. Un tremendo paradosso, se infatti un rischio di contagio dovrà essere per forza di cose contemplato, allora un milione di volte meglio rischiare lavorando che passeggiando.

Ma come fermare e invertire il trend della quarantena che si va squagliando? Con le multe? Sono state tante le multe ma non hanno fermato e non fermano lo squagliamento. Con gli appelli e gli inviti? Ormai suonano a vuoto. Siamo stati bravi e ordinati nel metterci in fila ai primi morti, alle prime centinaia di morti.

Alle decine di migliaia di morti invece è come la tragedia ci avesse dato una qualche assuefazione, stiamo rapidamente rompendo le righe in cui la paura ci aveva messi. Abbiamo cominciato a comportarci come se il problema fosse il vigile, il poliziotto, la multa, il controllo, lo Stato…E quindi stiamo squagliando la quarantena.

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