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Raffaele Sollecito chiede massimo risarcimento ma non basta: “Poi altra causa”

di Daniela Lauria |30 Gennaio 2017 23:59

Raffaele Sollecito chiede massimo risarcimento ma non basta: “Poi altra causa”

ROMA – Ha chiesto il massimo, 516mila euro per ingiusta detenzione. Ma potrebbero non bastargli: “Forse facciamo un’altra causa allo Stato”. Così Raffaele Sollecito, imputato e poi assolto definitivamente per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007, parla ai microfoni della Zanzara su Radio 24. I soldi, spiega, gli servono per ripagare i debiti accumulati per le spese legali.

Incalzato da Beppe Cruciani e David Parenzo, l’ingegnere informatico parla anche della sua partecipazione ad alcuni gruppi Facebook nei quali ha scritto frasi controverse su omicidi e violenze, con riferimenti diretti ad alcuni protagonisti del delitto di Perugia.

In una di quelle chat Sollecito rispondendo a una domanda, “Maestro mi insegni come si cancellano le tracce di un delitto che ho due cose da risolvere?”, risponde così: “Semplice. Ci caghi sopra e nessuno si avvicina!”. Nella casa di Perugia, per inciso, furono ritrovate delle feci in bagno.

“L’ho fatto per sdrammatizzare – si giustifica Sollecito – sono commenti e risposte goliardiche sono sempre riferiti a me stesso e non a Meredith. Alcuni giornali mi avevano chiamato knife-boy, il ragazzo col coltello. Ma sono cavolate e stupidaggini di questo tipo…”.

Sei pentito di averlo fatto? “In quei gruppi ci sono migliaia di persone che non hanno nulla a che fare con la violenza contro le donne. Mi sono tolto dai quei gruppi perché se mi devono massacrare per questa stupidaggine non ne vale la pena. Non mi porta nulla stare in quei gruppi. Mi hanno invitato degli amici, ma evidentemente sono attenzionato. Meglio evitare”.

A chi lo accusa di cattivo gusto, risponde: “Qualsiasi essere umano fa ironia sulle proprie esperienze e mi dispiace che queste cose siano arrivate all’attenzione del pubblico. Non volevo che quei commenti diventassero pubblici, ho sognato per un periodo di non essere un personaggio pubblico ma solo una persona comune”.

“Ho risposto in modo stupido – dice ancora Sollecito – a domande stupide. La frase sui coltelli riguarda solo me, non ho parlato di Meredith. E non esistono filmini porno con Amanda, è una stupidaggine che ho detto”.

E la frase sulle feci?: “Ho dato una risposta stupida e irriverente ma non c’è un legame con Guede perché si parlava di tracce mentre Guede l’ha fatta nel bagno. Sono cose diverse”.

A proposito di Rudy Guede, l’unico condannato per il delitto di Perugia, Sollecito precisa: “E’ l’unico colpevole, vista la dimensione della scena del crimine e il materiale medico legale. È’ stata una sola persona, tutte le tracce sono sue”.

Quanto al risarcimento chiesto allo Stato: “Ho chiesto il massimo, 516mila euro per ingiusta detenzione. Ci servono solo per ripianare i debiti che abbiamo fatto per pagare gli avvocati in questi anni. Se rifiutassero questa richiesta sarebbe una beffa, dopo il danno che ho subito. Poi, per quello che è successo durante i processi forse chiederemo altri soldi con un processo a parte”.

“Il problema – dice Sollecito – sono i debiti, 400mila euro. Quei soldi mi servono per tappare il buco. Sono stato tenuto dentro per una teoria accusatoria in cui non c’era nulla. Perseguitato? Sì, chi ha seguito il processo lo sa”.

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