X

Ricatto a Berlusconi, Tarantini: "Si sentiva in colpa con me"

di Maria Elena Perrero |21 Settembre 2011 0:55

ROMA, 20 SET – ''Ci vuole dire che Berlusconi si sentiva in colpa verso di lei'?. ''E certo, anzi''. Così Gianpaolo Tarantini risponde ai pm di Napoli nel corso dell'interrogatorio del 12 settembre scorso, cercando di spiegare la ragione per cui il Cavaliere gli avrebbe dato il denaro: prima ventimila euro al mese e poi mezzo milione, finito però nelle tasche di Valter Lavitola.

Tarantini spiega: ''Siamo stati amici, abbiamo condiviso insieme un anno, insieme in casa, ci siamo rispettati, ci siamo divertiti, ci siamo… e, e, fatti in quel momento dei regali a vicenda. Io non gli ho chiesto niente, lui non mi ha chiesto niente, io vengo distrutto, gli chiedo una mano, perché non dovrebbe darmela?''.

Continua: ''Berlusconi è stato 'sputtanato', ma almeno, dal punto di vista economico, non è cambiato niente nella sua vita, invece Tarantini è stato sputtanato perché era amico di Berlusconi, mi hanno tolto tutto quello che si poteva togliere, aziende, case, macchine, uffici e soldi''.

Nel corso del precedente interrogatorio dell'8 settembre, poi, Tarantini spiega che utilizzava l'argomento ''intercettazioni di Bari'' per ''tenere vivo'', ''rivitalizzare'' l'interesse di Valter Lavitola e, tramite lui, del presidente del Consiglio.

Tarantini afferma: ''Quando invece a Lavitola dico: 'guarda che quelle telefonate…', per farlo… diciamo, per motivarlo, gli dico, 'guarda che sono scabrose anche per Berlusconi', allora lui quando sente quel nome, si rivitalizza''.

Tarantini spiega che ''Lavitola diceva sempre che Berlusconi voleva abbandonarmi, diceva che non mi avrebbe più… che non mi avrebbe piu' seguito, che non mi voleva ricevere.. che 'non gliene fotte niente''. Ecco quindi che Tarantini tira fuori il discorso sulle intercettazioni 'scabrose'.

Il pm chiede: ''Cioè lei dice a Lavitola perché sappia Berlusconi? Lo dice a Lavitola perché era il suo intermediario?''. Tarantini: ''Si''.

Pm: ''Quindi lei utilizzava le intercettazioni di Bari 'per mantenere vivace l'interesse di Lavitola e dunque di Berlusconi?''. Tarantini: ''Si''.

Nell'interrogatorio successivo, però, Tarantini precisa che voleva parlare delle intercettazioni scabrose ''in quanto amico''. ''Io volevo dire: 'guarda che sta per uscire un altro, un altro putiferio''.

L'imprenditore barese – il quale dice che ora ''io Berlusconi non lo contatto, ho paura'' – spiega invece che pensò subito al premier quando sui' la sua prima perquisizione per la vicenda delle escort: ''Quando ebbi la perquisizione io provai anche a contattare Berlusconi, gli mandai dei messaggi a Berlusconi ma non ebbi risposta. Provai a chiamare Marinella Brambilla (la segretaria del premier – ndr) ma mi disse che non era il caso che parlassi con Berlusconi''.

Scelti per te