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Ricoverato, s’infila nel letto di una paziente e la violenta

di Maria Elena Perrero |8 Maggio 2016 9:23

Ricoverato, si infila nel letto di una paziente e la stupra

ROMA – Ricoverato in ospedale per una frattura alla schiena, si alza dal letto e si infila in quello di un’altra degente per stuprarla. E’ successo al San Camillo di Roma. 

Sabato mattina, intorno alle 6, l’uomo, un marocchino tossicodipendente di 45 anni con precedenti per violenza sessuale, ha lasciato il suo reparto, ha raggiunto quello di neurochirurgia e ha violentato una paziente serba di 39 anni operata per seri problemi alla vista.

A dare l’allarme sono stati i compagni di stanza dell’uomo. Sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato Monteverde, che hanno sentito la vittima e recuperato gli indumenti intimi su cui sono presenti le tracce biologiche del rapporto.

Adesso gli investigatori dovranno ricostruire nei dettagli quanto accaduto. La donna era una degente particolarmente fragile, tanto che gli infermieri l’avevano sorpresa poco prima della violenza a prendere a testate il muro. Quando è stata ascoltata dai poliziotti, la donna avrebbe detto di non aver subito alcuno stupro.

Ma, come sottolineano Lorenzo D’Albergo e Valentina Lupia su La Repubblica, 

se anche non ci fosse stato uso della forza da parte del marocchino, considerate le condizioni psicofisiche della vittima, la donna potrebbe essere stata raggirata dal maniaco. E forse neanche essersi accorta di quanto le stesse accadendo. Determinanti potrebbero essere le testimonianze di chi ha visto l’uomo allontanarsi dalla propria stanza: ad allertare gli infermieri sono stati i compagni di stanza del marocchino. Quando si sono svegliati, il nordafricano era sparito. In realtà, come ha scoperto pochi istanti dopo il personale del San Camillo, era già nel letto della donna serba.

 

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