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Roma, Anagrafe aperta 8-18:30. Mai più giorni di ferie per un certificato

di Daniela Lauria |7 Gennaio 2015 15:10

Roma, Uffici Anagrafe aperti dalle 8 alle 18:30

ROMA – Da mercoledì 7 gennaio gli uffici dell‘Anagrafe a Roma saranno aperti dalle 8 alle 18.30. Che per i romani significa la sacrosanta possibilità di andare a ritirare un certificato o rinnovare la carta d’identità senza dover prendere un giorno di ferie o di permesso dal lavoro. Una “declinazione del salario accessorio“, ha spiegato il vicesindaco di Roma Luigi Nieri a Radio Anch’io. Con il sindaco Ignazio Marino, che sottolinea “il salario accessorio non è stato ridotto ma lo abbiamo modificato per premiare il merito e puntare a garantire servizi migliori a romane e romani”.

Ma mentre il primo cittadino parla di “modernizzazione” e si dice “orgoglioso della riforma approvata”, i sindacati tornano alla carica contro la riforma degli orari e il nuovo contratto per i dipendenti comunali. La replica dura viene dal segretario della Fp Cgil Natale Di Cola:

“L’amministrazione la smetta di continuare a gettare benzina sul fuoco minacciando fantomatici licenziamenti, pene esemplari e umiliando i 24mila dipendenti capitolini, non lo meritano i lavoratori ma soprattutto i cittadini”.

La tensione resta alta in attesa dell’8 gennaio, data scelta dall’amministrazione per riprendere il confronto sul contratto.

“L’8 gennaio – spiega Di Cola – sarà una giornata spartiacque e in attesa delle risposte che aspettiamo dall’amministrazione abbiamo deciso di continuar la protesta senza creare disservizi ai cittadini”.

Il calendario, annunciato dalla Cgil è il seguente:

“Si partirà dal settore educativo scolastico con assemblee in tutti i municipi, a partire dalla prossima settimana, di pomeriggio, con nidi e scuole chiuse, per discutere con le lavoratrici dei servizi all’infanzia di Roma Capitale e con gli amministratori municipali e le famiglie”.

La mobilitazione organizzata dalla Cgil in accordo con Uil e Csa, punta ad allargare

“il fronte del contrasto alle nuove regole, unilateralmente decise dall’amministrazione capitolina, che metteranno in ginocchio i servizi all’infanzia della nostra città”.

 

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