Era il 13 novembre 2011, quando i carabinieri trovarono il cadavere di Verna, con tre ferite di coltello alla schiena, all’interno della sua abitazione in zona Casilina. Ad avvertire i carabinieri era stata la convivente 34enne della vittima. Dopo qualche ora fu fermato Federico Mollo, un amico della convivente, ritenuto colui che era andato a casa della vittima per sedare l’ennesima lite in famiglia, e aveva colpito Verna accoltellandolo alla schiena. Secondo il racconto di Mollo, era stata la sua amica a chiamarlo per aiutarla a mettere fine all’ennesima accesa discussione. In casa di Verna ci sarebbe stata una colluttazione, poi finita in tragedia.
“Volevo difendere la mia amica d’infanzia”, ha detto poi in aula Mollo, prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio per la sentenza.