Roma, il ritorno delle discariche in città: individuate 4 zone idonee. La mappa

Roma, il ritorno delle discariche in città: individuate 4 zone idonee. La mappa
Roma, il ritorno delle discariche in città: individuate 4 zone idonee. La mappa

ROMA – A 5 anni dalla chiusura della “grande buca” di Malagrotta, l’enorme discarica smantellata per volontà della Ue, Roma, non avendo trovato ancora un modo alternativo di stoccare e smaltire i rifiuti, si affiderà di nuovo alle discariche. La Città Metropolitana governata da Raggi (l’ex Provincia) ha infatti inviato la relazione tecnica a ministero dell’Ambiente e Regione Lazio con l’indicazione dei siti individuati.

Due sono le mappe. Una per le aree considerate “idonee per gli impianti di smaltimento dei rifiuti”, le discariche appunto, che interessano quattro municipi romani più tre paesi dell’hinterland. L’altra individua le aree dedicate al trattamento meccanico biologico (Tmb), ai centri di separazione e riuso, eventuali inceneritori, fabbriche di materiali, tutti gli altri impianti diversi, cioè, dalla sola raccolta. 

Dove le discariche.  “Si tratta – segnala Il Messaggero – di una zona del distretto Tiburtino (IV) proprio al confine con Guidonia, di un’altra area tra il X Municipio (Ostia) e il IX Municipio (Laurentino), di una zona al confine tra l’XI Municipio e il Comune di Fiumicino. E ci sarebbe anche, da quanto filtra, un’area della circoscrizione dove abita Virginia Raggi, la XIV, estrema periferia Nord, vicino alla località Tragliatella. Altre zone ancora sono state trovate, lontano dai centri abitati, nei territori di Cerveteri, Riano e Ladispoli”.

Dove tutti gli altri impianti. Per la prima volta le aree individuate per potenziali discariche di servizio sono anche nel territorio del Comune di Roma, e specificatamente nei municipi XI (Portuense, Magliana, Valle Galeria), XIII (Casalotti, Boccea), XIV (Ottavia, Trionfale, Torrevecchia) e sulla Tiburtina verso Guidonia.

Una relazione tecnica che si annuncia molto delicata da gestire politicamente, perché alla fine un’amministrazione dovrà scegliere: la Raggi passa la palla alla Regione di Zingaretti, la quale aspetta il piano industriale di Ama (del Comune, quindi di competenza della Raggi) per capire cosa serve, quale sia il fabbisogno. Un rimpallo estenuante. Tanto è vero, che poco dopo che i media hanno pubblicato le mappe contenute nella relazione tecnica, la Città Metropolitana ha subito diramato una nota in cui smentisce indicazioni di sorta sull’ubicazione delle nuove discariche.

“In merito ad alcune ricostruzioni giornalistiche si precisa che la Città metropolitana di Roma non ha indicato alcun sito per la realizzazione di discariche per i rifiuti nel territorio della Capitale o dell’area metropolitana. La mappa trasmessa lo scorso 22 dicembre alla Regione Lazio, con mero atto amministrativo previsto dalla legge, riporta le aree indicate dai Comuni dell’area metropolitana come idonee alla realizzazione di impianti la cui definizione spetta esclusivamente alla Regione Lazio”. Cioè a Zingaretti. Si attende il prossimo passaggio del cerino…

 

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