X

Rosa Alfieri strangolata a Grumo Nevano: preso il presunto killer, era andato in ospedale per un malore

di redazione Blitz |2 Febbraio 2022 19:54

Rosa Alfieri strangolata a Grumo Nevano: preso il presunto killer, era andato in ospedale per un malore (Foto Ansa)

Ha avuto un malore dopo aver girovagato tutta la notte e si è recato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta (Napoli). Così è stato fermato il presunto assassino di Rosa Alfieri, la giovane di 23 anni, strangolata martedì 1 febbraio a Grumo Nevano.

Rosa Alfieri è stata trovata senza vita nell’abitazione di un vicino di casa che al momento del ritrovamento risultava irreperibile. L’ipotesi è che l’uomo sia fuggito subito dopo aver commesso il delitto. 

Rosa Alfieri, il presunto killer fermato in ospedale

A fermare l’uomo sono stati due agenti di polizia, impegnati in altro servizio, che lo hanno riconosciuto al suo ingresso in ospedale, essendo state diffuse foto segnaletiche.

Per tutta la notte e tutto il giorno le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, sono andati a caccia del vicino di casa.

Due le circostanze che hanno generato forti sospetti nei suoi confronti: il corpo di Rosa è stato trovato a casa sua. Di certo si sa che il 31enne era arrivato da poco nell’abitazione al primo piano della palazzina di proprietà della famiglia di Rosa Alfieri, ed era quindi un affittuario del papà della vittima.

La dinamica è invece ancora tutta da accertare, anche perché non sarebbero emersi per ora testimoni diretti del fatto né altre persone che abbiano raccontato di eventuali precedenti incontri tra i due.

Rosa Alfieri, le ipotesi degli investigatori

L’ipotesi è che la 23enne, che viveva con i genitori al piano superiore, possa essere stata attirata dal vicino nella sua abitazione al pian terreno, e questi potrebbe aver tentato un approccio sessuale respinto dalla ragazza. Di qui la reazione violenta del 31enne, che avrebbe ucciso la giovane strangolandola.

Si tratta di ipotesi che però potranno essere confermate con certezza solo con l’autopsia, che potrà rivelare se la ragazza ha subito violenza e si è difesa, e dallo stesso presunto responsabile una volta che verrà interrogato.

Il corpo di Rosa, 23enne descritta come molto dolce e disponibile che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, è stato trovato dal padre, che non vedendola ritornare ma vedendo l’auto della figlia parcheggiata nel cortile interno del palazzo, era andato a bussare a casa del vicino per chiedergli se l’avesse vista.

Questi ha risposto di “no” e solo dopo due ore il papà della ragazza ha sfondato a spallate la porta di casa del vicino, che intanto era scappato, trovando il corpo privo di vita della 23enne in bagno, con uno strofinaccio in bocca.

Scelti per te