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Sarah Scazzi, Michele disse: “Ho trovato il cellulare. Mi accuseranno?”

di Maria Elena Perrero |8 Maggio 2012 12:27

TARANTO –  ”Quando trovo’ un telefonino in campagna, che poi scoprimmo era quello di Sarah, Michele Misseri si mostro’ preoccupato per le impronte lasciate sul cellulare e diceva ‘non e’ che ora mi accusano di qualcosa?”’: lo ha riferito il brigadiere dei carabinieri Biagio Blaiotta, in servizio alla Stazione di Avetrana (Taranto), che ha testimoniato al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, in corso a Taranto.

Michele Misseri, ha aggiunto il carabiniere, disse piu’ volte anche di ‘sentire’ che quel telefonino era di Sarah. La circostanza e’ stata confermata successivamente anche dal responsabile della Protezione civile di Avetrana, Giovanni Risi, presente quando Michele Misseri consegno’ il telefonino agli investigatori.

Al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana (Taranto) uccisa il 26 agosto 2010, la Corte di Assise di Taranto si e’ riservata di decidere su due richieste avanzate rispettivamente dalla Procura e dalla difesa di Sabrina Misseri, quest’ultima – cugina di Sarah – accusata del delitto insieme alla madre, Cosima Serrano.

La Procura ha chiesto l’acquisizione di un video contenente un’intervista rilasciata da Concetta Serrano il 27 maggio 2011 alla trasmissione ‘Quarto grado’, e un altro video realizzato con un cellulare che ritrae Sarah a San Pancrazio Salentino qualche giorno prima del suo ritorno ad Avetrana, nell’agosto 2010.

La difesa di Sabrina Misseri ha invece chiesto alla Corte di acquisire la comunicazione che i carabinieri della Stazione di Avetrana inviarono il 26 agosto 2010 alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Taranto e alla Procura della Repubblica di Taranto, relativa alla scomparsa di Sarah.

Il 26 agosto 2010 Concetta Serrano si presento’ alle 15-15.15 alla caserma dei carabinieri di Avetrana (Taranto) per denunciare la scomparsa della figlia Sarah Scazzi. La donna poi rientro’ a casa per prendere alcune foto della ragazzina e la denuncia venne formalizzata intorno alle 17-17,20. Lo ha riferito il comandante della Stazione dei carabinieri di Avetrana, maresciallo Fabrizio Viva, durante la deposizione al processo per l’omicidio della quindicenne.

Piu’ tardi, sempre in caserma, intorno alle 18.30, il maresciallo chiese a Sabrina Misseri se la cugina Sarah avesse un diario. ”Sabrina – ha detto Viva – mi disse che non lo sapeva e che avrebbe visto. Il 31 agosto vennero acquisiti cinque agende e un quaderno di Sarah”.

Alla deposizione di Viva e’ seguita quella di un altro carabiniere in servizio alla Stazione carabinieri di Avetrana.

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