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Sarah Scazzi, Ivano Russo era a casa Misseri? La ex dice…

di Elisa D'Alto |18 Aprile 2016 14:07

Sarah Scazzi, Ivano Russo era a casa Misseri? La ex dice…

TARANTO – Ivano Russo era a casa Misseri il giorno che sparì Sarah Scazzi? E’ l’ultima ipotesi investigativa a cui sta lavorando la magistratura che indaga sulla morte della ragazzina di Avetrana. Condannate Sabrina Misseri e la madre Cosima, ma che ruolo ha avuto quel giorno Ivano, il ragazzo amato da entrambe e forse motivo di liti furenti tra le ragazze? Scrive Urban Post:

Varie testimonianze seppur tardive, in primis quella della ex compagna di Ivano e madre di suo figlio, con la quale ora è ai ferri corti, avrebbero inoltre permesso di appurare che all’ora di pranzo di quel giorno maledetto, in casa Misseri (luogo del delitto) con Sabrina e Sarah ci fosse anche Ivano Russo. Presunto testimone della lite furiosa tra cugine, Russo si sarebbe poi defilato: un testimone ha infatti riferito di aver visto un’auto simile alla sua ripartire dalla villetta di via Deledda ad Avetrana proprio alle 14, fascia oraria del delitto. Ivano Russo avrebbe dunque mentito. Perché? C’è forse qualcos’altro che sa e non ha detto? Di questo dovrà rendere conto qualora venisse processato, e dal nuovo dibattimento potrebbe emergere una nuova verità sul delitto Scazzi, un nuovo scenario del delitto.

Ivano Russo, dunque, a proposito di quel giorno ha sempre detto di essere rimasto a casa e di non aver avuto a disposizione il cellulare, dimenticato in auto e recuperato solo dopo ore. Ebbene due testimoni dicono altro ora. Ecco cosa racconta Dgmag:

La vicenda sull’omicidio della giovane Sarah Scazzi, avvenuto ad Avetrana nel Tarantino alla fine dell’estate del 2010, torna alla ribalta con le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Ivano Russo, un cuoco amico della vittima e di sua cugina Sabrina Misseri, invaghita di lui (lei ora è in carcere con condanna di ergastolo insieme a sua madre Cosima mentre Michele, suo padre, è condannato ad otto anni per l’occultamento in un pozzo del corpo di Sarah). Il giovane Ivano avrebbe infatti reso falsa testimonianza nell’inchiesta: sarebbe crollato il suo alibi per l’ora di pranzo, momento in cui le indagini collocano il delitto di Sarah. Indagati per lo stesso reato, come lui, anche altre 10 persone fra cui i famigliari del giovane che avrebbero coperto Ivano quando, anziché essere in casa sua come affermava, secondo le prime ricostruzioni e altre testimonianze a confronto – avrebbe invece assistito ad una sorta di processo a Sarah, ad opera di Sabrina e sua madre Cosima, su presunte rivelazioni che avrebbe fatto la vittima in paese. Col sospetto che fosse stata lei infatti a rivelare a tutti un imbarazzante episodio hot fra la cugina Sabrina ed Ivano, la giovane Scazzi sarebbe stata al centro di una furiosa litigata fra le donne, tale da divenire per lei fatale, a cui pare sarebbe stato presente anche il supertestimone Ivano. La ricostruzione dello scenario clou che le indagini stanno studiando riporta l’attenzione su Sabrina, al centro del movente, ossia dello scandalo rivelato – e chi avrebbe occultato il cadavere ed avere altre responsabilità, Michele Misseri, ora indagato per autocalunnia. Dal prossimo primo giugno, giorno dell’udienza, l’intreccio dei segreti di famiglia, dei sospetti e delle tante bugie dei nomi coinvolti potrebbe dipanarsi almeno in parte e far luce su chi e come realmente spezzò la giovane vita di Sarah Scazzi.

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