La frase incriminata, detta da un benzinaio, è: “Non sa che da oggi in Sardegna le accise sui carburanti non si pagano?”, un messaggio che viene corredato dall’immagine di un paio di forbici sovrapposte all’erogatore della pompa, “a significare un’attività di taglio delle accise”.
“Il metodo è sempre lo stesso – hanno spiegato gli esponenti dell’Idv – dopo la telefonata di Berlusconi a Putin con l’impegno di salvare l’Eurallumina, che poi non è stato mantenuto, ora si tenta la strada della pubblicità ingannevole. Al benzinaio incolpevole abbiamo chiesto di addebitare a questo onorevole, candidato a supporto dell’amministrazione uscente, lo sconto sul carburante. Siamo d’accordo con il principio che è sacrosanto: le accise devono restare in Sardegna, ma non ci si può inventare una norma senza confrontarsi con lo Stato e soprattutto non si può continuare con l’inganno documentato in video e in scritti che lo stesso presidente Cappellacci ha inviato a marzo alla Saras e all’Eni, chiedendo l’applicazione dello sconto perché siamo diventati zona franca”.
Alla fine del polemico blitz nel distributore cagliaritano Messina e Uggias non hanno ottenuto lo sconto ma hanno pagato 42 euro il pieno di carburante.