Scandalo Roma, Alemanno scarica le colpe: “Ho sbagliato a scegliere la squadra”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2014 - 21:18 OLTRE 6 MESI FA
Scandalo Roma, Alemanno scarica le colpe: "Ho sbagliato a scegliere la squadra"

Scandalo Roma, Alemanno scarica le colpe: “Ho sbagliato a scegliere la squadra”

ROMA – “Sicuramente ho sbagliato a scegliere squadra. Ho sottovalutato la componente umana, dovevo fare più attenzione, mi sono invece concentrato sulle priorità della città””. Così l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ospite di Porta a Porta il giorno dopo la grande retata, scarica le responsabilità giudiziarie sui suoi collaboratori. Pur facendo mea culpa: “Mi assumo la responsabilità politica”. Se le accuse emerse dall’inchiesta sui presunti intrecci tra mafia e appalti a Roma si dimostreranno vere significherà che “i miei collaboratori hanno tradito la mia fiducia” e “Io pagherò politicamente”.

Secondo le carte dell’inchiesta, la Fondazione Nuova Italia, di cui Alemanno è presidente, avrebbe ricevuto dalla presunta cupola affaristica gestita dall’ex terrorista nero Massimo Carminati “finanziamenti non inferiori ai 40 mila euro”.

L’ex sindaco ha smentito di aver ricevuto soldi da Carminati ma che i fondi ricevuti sono “tutte cose certificate”.

Rispetto ai suoi molti collaboratori coinvolti nell’inchiesta ha sottolineato “parliamo di persone indagate” aggiungendo non bisogna “fare subito la sentenza”, ma nel caso “mi assumerò le responsabilità politiche”.

“Io – ha precisato  – quando sono uscite le prime notizie ho chiesto a Antonio Lucarelli, Riccardo Mancini e Franco Panzironi se avevano contatti con questi criminali e mi hanno risposto ‘assolutamente no'”.

“Stento a credere – ha proseguito l’ex sindaco – che Franco Panzironi fosse a libro paga di criminali e comunque non accetto che i cinque anni della mia amministrazione vengano identificati con questi problemi”.

Alemanno rivendica “una storia di lotta contro la criminalità organizzata e la mafia”:

“Ho chiesto più volte al Prefetto, al Questore se c’era un problema di criminalità organizzata a Roma e mi hanno detto di no. E anche alla Procura, prima di Pignatone, mi hanno detto che non c’era questo problema. Quando è arrivato Pignatone mi ha detto invece di non saperlo”.

Ha poi riferito di essere

“rimasto scosso dalle intercettazioni. Io ho dato fiducia a queste persone, se hanno tradito la mia fiducia io me ne faccio carico politicamente”.

L’unica via è quella, suggerita anche dai Cinque Stelle, del commissariamento:

“C’è un’oggettiva debolezza della politica romana, l’idea di un Commissario per il comune sarebbe necessaria – ha concluso Alemanno – Dopo tutte queste storie conviene a tutti dire fermiamoci e andare verso un’autoscioglimento, non per infiltrazione mafiosa”.