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Scuola, cortei in tutta Italia. Segui la diretta su Blitz quotidiano

di Alessandro Avico |8 Ottobre 2010 14:31

Studenti  di vario ordine e grado aderenti a varie sigle e movimenti studenteschi si mobilitano con manifestazioni in tante città italiane  contro la riforma del ministro Gelmini. Un’ora di sciopero è stata indetta anche  dalla Flc-Cgil, Unicobas manifesterà insieme agli studenti e ai coordinamenti dei precari di tutta Italia. E una prima iniziativa è arrivata all’alba: sorretti da alcuni ragazzi con una maschera da mimo, due striscioni sono stati piazzati davanti al ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma.

Ore 14.30 – “Cogito ergo protesto”. Questo lo striscione in testa al corteo di studenti che oggi ha attraversato la città di Napoli. La manifestazione si è conclusa intorno alle 13 davanti alla sede della Regione Campania dopo essere confluita in un altro corteo quello dei lavoratori precari della sanità. In tutto erano circa 5 mila persone

Ore 14.06 – La rivalità cittadina non conosce limiti. Rissa tra studenti questa mattina durante il corteo nel centro di Livorno. Feriti due ragazzi, curati sul posto dagli operatori del 118. Un ragazzo di 17 anni ha riportato un lieve trauma cranico, uno di 18 ha perso un dente. La causa del tafferuglio motivi campanilistici: alcuni livornesi ritenevano che altri ragazzi, poco distanti, fossero pisani. In realtà è stato poi accertato dai carabinieri che i contendenti erano tutti provenienti dalla provincia di Livorno. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri alla rissa avrebbero partecipato una quindicina di persone

Ore 14.02 – E’ terminata davanti al ministero dell’Istruzione la protesta degli studenti contro la riforma Gelmini. Il corteo, costituito ora da alcune centinaia di persone, si sta dirigendo verso piazzale Ostiense da cui è partito questa mattina

Ore 13.52 – Durante la protesta degli studenti a Verona, un poliziotto è rimasto lievemente ferito a causa dell’intervento di tre estranei alla manifestazione che hanno creato alcuni momenti di tensione. Mentre il corteo – assolutamente pacifico, avvertono fonti della Questura – attraversava la città, i tre hanno lanciato bengala, fumogeni e uova con all’interno vernice blu contro la filiale di una banca. Scattato l’intervento dei poliziotti, uno degli agenti è stato colpito al volto dalla fiammata di un bengala riportando delle lievi ferite. I tre sono stati bloccati e portati in Questura, dove sono stati identificati. Gli agenti, sulla scorta delle risultanze delle visite mediche del poliziotto ferito e della gravità dei danni all’immobile, procederanno in sede giudiziaria. La manifestazione degli studenti è proseguita senza altri problemi

Ore 13.49 – Riferiscono gli stessi professori che al liceo Pasteur di Roma stamani non è stato possibile fare lezione per mancanza di docenti e bidelli, in gran parte in sciopero. Le porte di tre dei quattro padiglioni dell’istituto, quelle dove si trovano le aule per gli studenti, erano chiuse. “Siamo scesi in corteo con gli studenti, fino al ministero in Viale Trastevere, per consegnare simbolicamente, a nome di tutte le scuole italiane, le chiavi del nostro istituto al ministro Gelmini” ha spiegato Anna Angelucci, una delle docenti del liceo. “Gli studenti – ha proseguito – sono senza insegnanti e non hanno più supplenti, quindi vengono privati del diritto allo studio”. Alcuni professori del liceo, che non hanno aderito allo sciopero, sono entrati nell’unico dei quattro padiglioni rimasto aperto

Ore 13.45 – “Le manifestazioni di oggi, fatte di studenti che hanno sfilato con slogan datati per le vie di diverse città d’Italia, sono contro e non per la scuola, sono contro la riforma e per il mantenimento delle cose cosi come stanno”. E’ il giudizio che esprime il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Peraltro tafferugli fumogeni e disguidi hanno animato più di un corteo. Bene fanno il governo ed il ministro Gelmini a non lasciarsi intimidire e a proseguire con determinazione il proprio lavoro”.

Ore 13.37 – Ci sarebbe, al momento, un solo ferito nel bilancio fornito dalla polizia sugli scontri avvenuti oggi durante la manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini a Milano, che si è divisa in due tronconi. “Un funzionario – ha reso noto la Questura – è stato colpito nell’occhio da spray urticante ed è stato medicato all’Oftalmico, riportando tre giorni di prognosi”. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’Università statale, dove si sono dirette alcune centinaia di studenti staccatesi dal corteo principale

Ore 13-30 – “Circa 300 studenti – spiega la Questura – hanno tentato di forzare il cordone degli agenti, che li hanno respinti e bloccati” in due azioni di forza. Tra gli studenti “c’era un po’ di tutto: dai collettivi studenteschi, ai Cub scuola, ma anche i ‘Corsari’, quelli del ‘Cantiere’, un centro sociale di Saronno di matrice anarchica. Lanciavano petardi e oggetti contro la polizia”

Ore 13.25 – “Attenzione a non sbagliare obiettivi e a essere autoreferenziali: abbiamo di fronte un Governo e con questo dobbiamo fare i conti con molto realismo. Che i rettori si dimettano o no, non cambia nulla, bisogna migliorare questa riforma, soprattutto sui vincoli finanziari”. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, rispondendo agli interventi degli studenti. “Ho ascoltato molto attentamente – ha aggiunto Melis – qualche problema lo conoscevo già altri hanno bisogno di un approfondimento. Sicuramente mi impegno a tenere alta l’attenzione su questi temi in Senato accademico”.

Ore 13.06 – “Se qui c’è qualcuno che abusa di vecchi slogan è proprio il ministro Gelmini, quando parla di scuola come ‘luogo di indottrinamento politico della sinistra’”. Lo dichiara in una nota Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd.”Altro che qualità della scuola – prosegue la nota – gli studenti, dopo gli interventi del governo, sono costretti a stare in aule sovraffollate oltre il limite della decenza e della sicurezza e pagano in prima persona e tutti i giorni i tagli operati dal governo”. “Il governo – conclude Puglisi – dia alle scuole autonome le risorse umane e finanziarie per l’innovazione didattica che serve per riallineare i livelli di apprendimento degli studenti italiani a quelli dei coetanei europei”

Ore 12.47 – A Messina circa 2mila studenti messinesi, insegnanti, precari, esponenti dei sindacati, ricercatori universitari, aderenti alla Rete 29 aprile aderiscono al corteo per dire ‘No’ alla riforma Gelmini. Il corteo si è fermato davanti alla Prefettura dove una delegazione dei sindacati ha chiesto di essere ricevuta dal prefetto

Ore 12.41 – Un docente precario dice di essere stato testimone di una carica della polizia in piazza Missori contro un gruppo di universitari che ha inscenato un corteo non autorizzato partito dall’Università Statale. Secondo il testimone “sono volate manganellate” ma non ci sarebbero feriti. Secondo quanto si è appreso, il gruppo di studenti intendeva transitare in una zona vietata al passaggio del corteo e la polizia è intervenuta con una carica di alleggerimento

Ore 12.36 – Cantano l’inno di Mameli gli oltre 5mila tra studenti, lavoratori e docenti precari che da qualche minuto hanno raggiunto in corteo la sede delle Regione Campania a Napoli, in via Santa Lucia. I manifestanti hanno bloccato la circolazione di via Santa Lucia con striscioni e protestano perché nessun rappresentante della politica è sceso in strada a partecipare alla manifestazione. Il traffico è stato deviato da via Santa Lucia verso via Acton. Al momento la manifestazione è presidiata dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa ma non vi sono stati incidenti.

Ore 12.33 – Un grande striscione contro Silvio Berlusconi è stato srotolato sotto al ministero dell’Istruzione, a Roma. Nell’effigie, il premier finisce nelle fauci di Pac-Man, eroe dei videogame anni Ottanta. Autori, i giovani democratici di Tivoli.

Ore 12.28 – Secondo le prime informazioni, due agenti sono stati accompagnati in ospedale dopo essere stati spruzzati con lo spray urticante dagli studenti diretti verso la Statale

Ore 12.27 – Lo spezzone del corteo per il “No Gelmini Day” bloccato dalla polizia in piazza Velasca è ripartito da corso di Porta Romana girando in via Albricci. Una parte, subito dopo la sosta in università, aveva già raggiunto il resto della manifestazione verso il provveditorato di via Ripamonti. I restanti, in circa 200, rimasti bloccati in piazza Velasca, sono poi ripartiti scortati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. I giovani si sono quindi fermati in via Larga all’urlo “blocchiamo tutto, blocchiamo subito”

Ore 12.26 – Lancio di fumogeni e altri oggetti, tra cui bottiglie di vetro, contro la polizia alla manifestazione anti-Gelmini degli studenti torinesi. Il corteo è partito stamattina attorno alle 9 da piazza Arbarello e ha visto la partecipazione di 30mila persone secondo gli organizzatori, 10mila secondo le forze dell’ordine. Al termine del corteo, in via Po, nei pressi di Palazzo Nuovo (sede delle facoltà umanistiche) si è scatenato il lancio di oggetti e fumogeni che non ha avuto gravi conseguenze. La protesta ha riguardato sia le scuole medie superiori sia le università dove i ricercatori hanno sospeso le loro lezioni.

Ore 12.24 – “Con i tagli voluti dal ministro Mariastella Gelmini si torna al al medioevo”. Lo dicono i genitori di alunni disabili della Onlus ‘Tutti a scuola’, arrivati al ministero dell’Istruzione con abiti e vessilli medievali su cui si legge “disabili cacciati dalle scuole, ma in che epoca viviamo?”. E ancora: “tagliare, il tipico pensiero del boia”.

Ore 12.22 – Ancora tensione davanti al Provveditorato. Gli studenti sono tenuti a distanza dall’ingresso, transennato dalle forze dell’ordine. La sagoma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in tuta mimetica è diventata bersaglio del lancio di uova, rotoli di carta igienica e di qualche petardo. Gli agenti di polizia sono in tenuta antisommossa.

Ore 12.15 – Circa 2mila studenti delle scuole medie superiori e dell’Università – secondo gli organizzatori – hanno partecipato stamani a Trieste al corteo di protesta contro la riforma dell’istruzione secondaria. Il corteo è partito da piazza Goldoni ed è terminato in piazza Unità, dove gli studenti hanno inscenato un “processo” al ministro Mariastella Gelmini, montando pannelli informativi e tenendo infine un’assemblea pubblica. In mattinata si erano svolti dei volantinaggi nelle scuole superiori del capoluogo giuliano.

Ore 12.12 – Più di mille studenti sono scesi in piazza a Oristano per protestare anche contro l’aumento del costo dei trasporti pubblici deciso dalla Regione. Il successo della manifestazione promossa dal Collettivo studentesco e dai Giovani Comunisti è stato costruito in larga parte su Facebook dove sono state raccolte nei giorni scorsi centinaia di adesioni. Ad Oristano apre il corteo partito da piazza Roma uno striscione con una frase di Antonio Gramsci: “Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”. Dopo aver percorso le principali vie cittadine la manifestazione ha raggiunto le scalinate del Municipio in piazza Eleonora per un’assemblea pubblica

Ore 12.01 – Nuove tensioni tra forze dell’ordine e manifestanti. Uno spezzone della manifestazione principale, ripartito spontaneamente dall’Università Statale, è stato bloccato dalla polizia in Piazza Velasca con una carica

Ore 11.59 – Centinaia di studenti delle scuole superiori di San Benedetto del Tronto sono scesi in strada. La protesta, promossa dalla Rete Studenti e dall’associazione ‘Robin Hood’, ha trovato il consenso e la partecipazione diretta dei ragazzi dei licei cittadini ma anche di molti studenti arrivati da paesi limitrofi. Tra gli striscioni “Loro distruggono la scuola pubblica, ricostruiamola!”

Ore 11.56 – Più di 30 mila ragazzi in piazza oggi a Torino. Gli studenti di Last-Uds travestiti da Clouwn hanno distribuito buste vuote con scritto “borse di studio” davanti alle sedi della Regione e della Rai, rappresentando simbolicamente il secondo taglio ai finanziamenti per il Diritto allo studio

Ore 11.49, Para la Gelmini – “Bisogna avere il coraggio di cambiare. E’ indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale”. Così, in una nota, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. “Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato – continua la nota – un lavoro e un percorso difficile, ma indispensabile. E’ necessario lo sforzo di tutti coloro che hanno a cuore la scuola. La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra”.

Ore 11.47 – Momenti di tensione tra studenti e polizia all’Università Statale. Uno spezzone di circa 3mila studenti ha raggiunto l’ateneo dopo essersi staccato dal corteo principale e ha dato vita a un’assemblea nel chiostro. I manifestanti hanno tentato di allontanare alcuni agenti con lo spray urticante, finito negli occhi dei poliziotti, sputi e spintoni. Al termine dell’assemblea i militanti sono poi partiti dalla Statale in un nuovo corteo spontaneo. Scortati dalle forze dell’ordine hanno imboccato via Albricci verso piazza Missori

Ore 11.44 – A Bari più di 10mila studenti si sono radunati in piazza Umberto I, di fronte l’ateneo. Il serpentone sta attraversando le vie del centro. Previsto un dibattito davanti al palazzo del Consiglio Regionale pugliese sul futuro della scuola pubblica, sulla necessità dei finanziamenti alla nuova legge regionale sul diritto allo studio e sulla mobilità. Saranno presenti al dibattito la segreteria dell’FLC provinciale, l’assessore regionale al diritto allo studio Alba Sasso e l’assessore Minervini della regione Puglia che si confronteranno con gli studenti di Uds e Link che da mesi hanno avviato una vertenza per maggiori agevolazioni per i trasporti

Ore 11.43 – Davanti all’Università Federico II di Napoli gli studenti hanno lanciato cartaigienica a simboleggiare “la scuola pubblica a rotoli”. Il corteo, aperto dallo striscione “Io Lotto l’otto ottobre”, registra la partecipazione di 35 mila studenti, il percorso porta al palazzo della Regione. “Nel primo pomeriggio – informa Andrea pelliccia dell’Uds Napoli” – faremo un’assemblea con le scuole coinvolte in casi di mancanza di aule, il Liceo Urbani” di S. Giorgio a Cremano e l’istituto Siani di Casalnuovo di Napoli e il Liceo Torricelli di Somma Vesuviana. (Guarda il video del corteo di Napoli).

Ore 11.40 – Il corteo provinciale aperto dallo striscione “Cambiare ora con l’Altrariforma”, registra la partecipazione di 4mila studenti, al termine si terrà un assemblea assieme a tutte le sigle che hanno organizzato la mobilitazionecon rappresentanze di dottorandi, ricercatori, precari. Ha aderito il Circolo Arci Lecce e la l’Flc parteciperà con una delegazione

Ore 11.34 – Studenti “fantasma” sulle gradinate del ministero dell’Istruzione a Roma. Decine di ragazzi indossano maschere bianche. Spiega il collettivo Senza Tregua: “Per lo Stato siamo solo numeri, non abbiamo identità, per questo le maschere che ci rendono irriconoscibili. Le maschere saranno il volto di un nuovo grande movimento studentesco”. (Guarda il video del corteo di Roma).

Ore 11.31 – Alla fine il blitz sotto la sede di Unindustria a Bologna è sfumato. Il mini-corteo guidato dai collettivi studenteschi Cas e Cua, che si era staccato in piazza della Mercanzia dal serpentone principale diretto in piazza Santo Stefano, non è arrivato in via San Domenico, sotto le finestre degli industriali, per dare man forte alla fiom. All’incrocio tra via Castiglione e via Varini il centinaio di studenti, soprattutto universitari, ha svoltato a sinistra verso via Santo Stefano dirigendosi nella piazza delle Sette Chiese per riunirsi con il corpo principale della manifestazione che ha raccolto nelle vie cittadine oltre 4mila persone.

Ore 11.30 – Il corteo è arrivato da qualche minuto sotto il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. A manifestare sotto il dicastero anche gli studenti disabili che denunciano “rischiamo, con i tagli, di essere espulsi dalla scuola”.

Ore 11.25 – Le manifestazioni contro la riforma della scuola stanno avendo una “grande partecipazione in tutte le città italiane”. Lo sottolinea una nota dell’Unione degli studenti. “A Torino – prosegue il comunicato – stanno manifestando 30 mila studenti, a Bologna 20 mila, a Milano 15 mila, a Firenze 5 mila e anche nelle città più piccole da Siena a Cosenza, da Catanzaro a Genova si registra la partecipazione di più seimila studenti. A Roma dove il corteo è appena partito, si registrano più di 30 mila persone, una partecipazione molto più imponente rispetto a quella del primo corteo del 2008 che ha lanciato la mobilitazione dell’Onda”.

Ore 11.15 – Qualche fumogeno, striscioni e slogan contro “la cultura militare nelle scuole” nel corteo che a Milano ha bloccato le vie del centro e si sta dirigendo verso il provveditorato agli studi di via Ripamonti. Apre il corteo un manifesto che ritrae il ministro Gelmini in tuta mimetica. “E’ vergognoso – spiega Gianmarco del coordinamento dei collettivi studenteschi – che il ministero avalli progetti che di fatto introducono l’educazione militare nelle scuole”

Ore 11.12 – Al corteo partecipano i collettivi milanesi e della provincia, i precari della scuola, Rete Scuole, rappresentanti delle università di Pavia e Varese, dei centri sociali, oltre al candidato sindaco, Giuliano Pisapia. Tra gli altri, sono presenti anche i militanti della Bottiglieria Occupata di via Savona, schierati dietro alle bandiere con il teschio pirata come annunciato nei giorni scorsi. Uno striscione invoca il “no allo sgombero” del centro sociale Fornace. Diversi gli slogan, compresi quelli contro la scuola di Adro, nel bresciano, al centro delle polemiche per la presenza tra i banchi di simboli che ricordano quelli della Lega Nord. “No alle scuole della Lega, no alle scuole in cui si prega”, urlano.

Ore 11.10 – Gli studenti della Fgci e dei Giovani comunisti di Rifondazione si sono presentati in tutti i cortei studenteschi con gli occhi bendati al grido di “Togli la benda, conquista il futuro”. “Vogliamo simboleggiare così – spiega il leader della Fgci Flavio Arzarello – la mancanza di prospettive a cui ci costringe il Governo e la volontà ben chiara, da parte di Berlusconi e della Gelmini, di indebolire il sistema della formazione per evitare che i cittadini di domani abbiano gli strumenti per emanciparsi. Togliersi la benda per noi vuol dire sconfiggere l’intera idea di società berlusconiana, fondata unicamente su egoismo e denaro e ricostruire una scuola ed un’università di massa e di qualità”

Ore 11.04 – Gli studenti scendono in piazza e la città va in tilt. Forti le ripercussioni fin dalla mattina intorno a via Ostiense, che è stata chiusa da via Matteucci a Piazzale Ostiense per consentire la partenza del corteo che sfilerà da Porta San Paolo al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere, dove un blitz degli studenti sta bloccando dalle 6.30 la circolazione. Traffico paralizzato anche a Piazza dell’Emporio. Traffico intenso anche sul Lungotevere (a Piazza Trilussa si sono radunati circa 800 studenti), e in generale nell’area del centro storico. Deviate 22 linee di bus

Ore 11.01 – A Palermo, due i cortei che hanno attraversato il centro della città e causato una paralisi del traffico, uno degli studenti medi e l’altro degli universitari. Alcuni dei dimostranti più giovani hanno sfilato travestiti da soldati e hanno bruciano in strada il fantoccio di un militare, al grido di “vogliamo più cultura e meno guerre”. Questo gesto era rivolto contro l’accordo tra i ministeri dell’Istruzione e della Difesa e la regione Lombardia per l’introduzione di insegnamenti paramilitari nelle scuole

Ore 11.00 – In attesa di partire in corteo, tra le migliaia di studenti che si stanno radunando in piazzale Ostiense sono in distribuzione dei volantini con il testo di una versione alternativa della storica “Bella ciao”, che diventa nell’occasione “Stella ciao”

Ore 10.45 – Sono alcune centinaia gli studenti delle scuole superiori e gli universitari che si sono radunati in piazzale Ostiense a Roma. Il traffico è paralizzato intorno alla Piramide e dalle 8.30 la polizia municipale cerca di gestire il flusso di automobili. Al centro della piazza un furgone con altoparlanti da cui si alternano musica e avvisi per la preparazione del corteo che partirà a breve

Ore 10-30 – E’ partito da largo Cairoli a Milano il corteo organizzato dal coordinamento dei collettivi studenteschi per protestare contro i tagli alla scuola decisi dal ministero dell’Istruzione. Circa 10 mila, secondo gli organizzatori, le persone scese in piazza, principalmente studenti dei vari istituti superiori di Milano, ma anche docenti precari, che hanno aderito alla manifestazione

Ore 10.11 – “Nelle scuole ci sentiamo come in carcere – dichiara ancora Tito Russo dell’Uds – l’edilizia fatiscente, la didattica vetusta, i costi elevatissimi necessari per studiare sono ormai insostenibili”. Tutti in piazza, quindi, vestiti anche da carcerati perché, come recita lo slogan scelto per la giornata di protesta, “chi apre una scuola, chiude una prigione”

Ore 10-00 – “Vogliamo costruire un fronte comune con tutti coloro che sono colpiti dalle politiche disastrose di questo governo”. Lo afferma Claudio Riccio di Link-Coordinamento universitario. “Intendiamo fermare il ddl Gelmini e salvare l’università pubblica”. L’Uds chiede “una legge nazionale per il diritto allo studio, finanziamenti per scuola e università portati ai livelli europei, nuovi metodi didattici, organi di gestione della scuola più democratici e partecipati”

Ore 09-46 – All’Unione degli studenti e alla Rete degli studenti, che rappresentano gli iscritti alla scuola superiore, si unisce nella protesta l’Unione degli universitari, il Link e il neonato movimento anti-ddl Costruttori di sapere. La fusione avverrà emblematicamente durante la manifestazione di Roma Il corteo degli universitari partirà dalla Sapienza e si unirà agli studenti medi partiti da Piramide per arrivare assieme davanti al ministero

Ore 09.23 – Oltre alle grandi città, la protesta coinvolge anche la provincia. In Sicilia sono già annunciate quindici mobilitazioni a Salemi, Canicattì, Modica, Milazzo, Termini Imerese. In Sardegna, oltre a Cagliari, si sono organizzate Oristano e Olbia. A Sorgono è prevista un’assemblea in un liceo scientifico. Brindisi attende quindici pullman dalla provincia. A Napoli e Bari il corteo si concluderà davanti ai palazzi della Regione. Altrove – Siena, Livorno, Viareggio, Savona, Piacenza, Ferrara, Cesena, Bergamo, Udine, Pordenone – finirà davanti ai provveditorati. A Roma la manifestazione più grande di fronte al ministero dell’Istruzione.

Ore 09.00 – Con due striscioni piazzati davanti al ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma all’alba, è cominciata la giornata di protesta contro la riforma della scuola dell’Unione degli Studenti e di Link-coordinamento universitario. “8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l’incubo, noi la sveglia” recita uno striscione, “La paura fa 90 …CORTEI IN ITALIA”, recitano i due grandi striscioni sorretti da alcuni ragazzi con una maschera da mimo, secondo quanto informano Uds e Link in un comunicato.

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