Scuola, studenti superiori daranno i voti ai prof. Premiati i migliori docenti

Scuola, studenti superiori daranno i voti ai prof. Premiati i migliori docenti
Scuola, studenti superiori daranno i voti ai prof. Premiati i migliori docenti

ROMA – Scuola, studenti superiori daranno i voti ai prof. Premiati i migliori docenti. Alla fine di ogni anno scolastico, gli studenti delle scuole superiori saranno invitati a fornire la propria valutazione sui docenti. E’ la novità forse più dirompente, e finora meno discussa, del decreto Buona Scuola con cui il Governo Renzi intende riformare l’istruzione. Alla novità della pagella al contrario, va aggiunto che, dando seguito alla volontà di incoraggiare il merito, le valutazioni degli studenti rientreranno tra i requisiti per consentire gli avanzamenti di carriera (ed emolumenti conseguenti).

La bozza in preparazione al Miur prevede che negli istituti superiori alla fine dell’anno scolastico tutti gli studenti, ragazzi tra i 15 e i 19 anni, possano compilare un questionario e rispondere ad alcune domande sui docenti che li hanno seguiti. Il questionario sarà nazionale, cioè uguale per tutti, e chiederà un giudizio sulla puntualità del prof, la sua capacità di esposizione della lezione, l’efficacia della sua didattica. È possibile che il questionario contenga la voce “suggerimenti”, da girare ai professori affinché trovino maggiore sintonia con le loro classi.

Il corpo studente, seguendo il progetto, troverà rappresentanza nel nucleo di valutazione, nuovo e decisivo ufficio per il funzionamento delle scuole italiane. Sarà il nucleo a scrivere il Rapporto di autovalutazione (Rav) che a giugno i singoli presidi invieranno al Sistema nazionale di valutazione, ovvero al ministero dell’Istruzione. Nel nucleo — secondo uno schema comunque ancora da approvare — ci saranno il dirigente scolastico, tre docenti esperti e uno studente. Cinque componenti. L’auto-rapporto sulla scuola sarà pubblico ogni luglio e offrirà ai genitori che devono iscrivere i figli alle superiori un ulteriore elemento di giudizio. (Corrado Zunino, La Repubblica)

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